“Un periodo sperimentale, durante il quale liturgie per coppie omosessuali stabili, unite civilmente, verranno adottate nelle varie parrocchie. Questa mi sembra la via pastorale migliore per il futuro”. Con queste parole, l’arcivescovo di York Stephen Cottrell, il secondo, per importanza, nella gerarchia della Chiesa di Inghilterra, è entrato nel merito del dibattito sulle cosiddette “Preghiere di amore e di fede”. Durante il suo discorso inaugurale al Sinodo generale della Chiesa anglicana, riunito a Londra fino a mercoledì, l’arcivescovo di York ha ammesso le profonde divisioni della Chiesa di stato inglese sull’argomento. “Come possiamo conoscere e vedere Gesù nelle discussioni di questo Sinodo sapendo quanto siamo divisi?”, si è chiesto l’arcivescovo Cottrell. “La risposta sta nel modo in cui ci ritroviamo divisi e su come esprimiamo le nostre convinzioni ma le nostre separazioni rischiano di portarci alla rottura”. Stephen Cottrell ha ricordato che, mentre il Sinodo darà il via libera a queste liturgie, quando queste ultime vengono inserite in funzioni consuete della Chiesa d’Inghilterra, più tempo ci vorrà per cerimonie che abbiano come scopo la benedizione di coppie omosessuali stabili. “Penso che un periodo sperimentale garantirà ai pastori che vogliono usare queste preghiere la protezione ‘legale’ della quale hanno bisogno mentre le parrocchie che non vogliono adottare queste liturgie non saranno obbligate a farlo”, ha concluso l’arcivescovo di York.