Povertà: Caritas Roma, programmi mirati per accoglienza di 1.617 cittadini ucraini

Accoglienza, accompagnamento, assistenza sanitaria. Sono i tre programmi di intervento attuati dalla Caritas di Roma a favore di 1.617 cittadini ucraini arrivati in Italia dopo l’invasione russa del territorio ucraino, il 24 febbraio 2022. Uno spaccato sull’ospitalità dei profughi a Roma è offerto dal VI Rapporto “La povertà a Roma: un punto di vista”, che per il 2023 è incentrato su “Le città parallele”. Curato dall’area studi e comunicazione della Caritas diocesana di Roma, basato su dati aggiornati all’8 novembre scorso, è stato presentato questa mattina, lunedì 13 novembre, nella sala Ugo Poletti del Vicariato di Roma. Dai dati riportati nel volume emerge che grazie alla grande disponibilità delle comunità parrocchiali, degli istituti religiosi e delle famiglie romane, è stato possibile attivare dal 30 marzo 2022 un programma di “accoglienza diffusa” rivolto ai profughi, in collaborazione con la Prefettura di Roma e la Protezione civile. Ad usufruire delle strutture di ospitalità sono stati 188. Nello specifico si tratta di 2 georgiani che vivevano in Ucraina stabilmente e di 186 ucraini tra i quali 85 minorenni: 18 con età inferiore ai 5 anni (scuola materna); 33 che in patria frequentavano la scuola primaria; 36 del ciclo secondario (media inferiore e scuole superiori); 12 studenti universitari. Sono stati tutti inseriti nelle scuole italiane, accompagnati dalle comunità di accoglienza e dai tutor. Il 7,5% dei minorenni sono arrivati in Italia senza genitori e sono stati affidati a parenti e amici. Per quel che riguarda la composizione del nucleo familiare, sono fuggite dalla guerra soprattutto donne con bambini, ma vediamo il dettaglio: 111 nuclei di mamme sole con figli minori, 47 interi nuclei familiari con figli, 10 nonne sole con nipoti e 20 persone sole. Tutti sono stati accolti in 44 strutture: 15 parrocchie, 26 istituti religiosi, 3 case di accoglienza. Molte poi le persone accolte da amici e parenti che vivono stabilmente in Italia per motivi di lavoro. Tra le persone arrivate nel 2022, al 15 giugno 2023 erano 80 ad usufruire ancora di accoglienza, mentre 108 avevano trovato diversa sistemazione. Altre 43 accoglienze sono state attivate da gennaio a settembre 2023. Per quel che riguarda il percorso di accompagnamento, nel 2022 sono stati 1.390 i cittadini ucraini incontrati nei centri di ascolto parrocchiali e diocesani. Per il 70% delle persone si è trattato del primo accesso in Caritas, non erano infatti registrate nel Sistema informativo sociale–Caritas (SIS-C). Un terzo del totale era invece già iscritto dagli anni precedenti, molti anche da oltre un decennio. In alcuni casi si tratta di ucraini che anni fa erano già stati a Roma in cerca di lavoro e si erano rivolti alla Caritas. Rientrati poi nel loro Paese, sono stati costretti a fuggire per la guerra tuttora in corso. In altri casi si tratta di cittadini ucraini già residenti a Roma da tempo, impiegati in lavori domestici o assistenza agli anziani, che hanno aperto la loro casa ai concittadini in fuga, per poi trovarsi essi stessi in difficoltà per far fronte alle spese, soprattutto di generi alimentari e di prima necessità. Ben 559 quelli che si sono rivolti ai centri di ascolto parrocchiali, il 40% del totale; di questi il 78% erano al primo contatto con la Caritas. 459 sono stati quelli incontrati dal Centro di ascolto stranieri di via delle Zoccolette (33%), in questo caso il 39% erano quelli già registrati e conosciuti. Gli ucraini che hanno avuto il primo contatto con la Caritas attraverso le mense, senza prima passare da un centro di ascolto, sono stati 272. Complessivamente, solo nel 2022, sono stati realizzati 2.928 “interventi” nei confronti di cittadini ucraini che si sono rivolti ai Centri di ascolto: si tratta di prestazioni “multiple” anche se accomunate tutte da richieste di aiuti alimentari. Il 55% riguarda infatti pacchi e buoni alimentari, accessi alle mense. A 295 persone (10%) è stata rilasciata la tessera per gli empori, 109 sono stati gli interventi per beni di prima necessità. L’ascolto (16%), l’orientamento lavorativo, pratiche per l’alloggio, legali e amministrative, inserimento scolastico e accompagnamento ai servizi sanitari sono stati gli altri interventi più effettuati. Infine, per quel che riguarda l’aspetto sanitario, sono stati effettuati 707 interventi per 227 cittadini ucraini. Il 76,7% donne, il 12% minorenni, il 38% ha una età compresa tra i 30 e 50 anni, il 7% sopra i 70 anni. Il Centro odontoiatrico della Caritas, accogliendo la disponibilità della sezione romana dell’Associazione Italiana Odontoiatri ad offrire cure odontoiatriche urgenti e indifferibili, nel 2022 ha curato 72 profughi in 13 studi della Capitale. Il 70% donne, il 40% minori. Tra i principali interventi: 69 otturazioni, 21 estrazioni, 6 cure canalari.

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