Diocesi: Cremona, oggi pomeriggio è partito un tir on 34 bancali di prodotti alimentari alla volta dell’Ucraina

(Foto: diocesi di Cremona)

Un tir con 34 bancali di prodotti alimentari di vario genere è partito nel pomeriggio di oggi, lunedì 13 novembre, alla volta dell’Ucraina. Proprio nel giorno del patrono sant’Omobono, da sempre figura modello di carità e di attenzione agli ultimi, si è concretizzata l’iniziativa promossa dalla diocesi di Cremona all’inizio dell’anno pastorale. Era stato il vescovo Antonio Napolioni ad annunciarla in occasione dell’assemblea ecclesiale lo scorso 29 settembre.
L’iniziativa di solidarietà a favore delle popolazioni vittime della guerra si è concretizzata attraverso il coordinamento della Caritas diocesana e la sinergia con la Comunità di Sant’Egidio che, dall’inizio dell’invasione, si sta occupando del trasporto e della distribuzione di aiuti umanitari ai rifugiati interni dell’Ucraina, in particolare a Leopoli, Ivano-Frankivs’k e in due quartieri di Kiev.
Il ringraziamento alla Camera di Commercio di Cremona e alle tante aziende del territorio che hanno offerto la propria disponibilità per concretizzare questo progetto è stato espresso pubblicamente dal vescovo di Cremona all’inizio della messa pontificale di oggi in cattedrale. “Non facciamo in tempo a realizzare un gesto che ce ne vorrebbero altri mille – ha detto aprendo la celebrazione –. Non stanchiamoci di concretizzare l’esempio di sant’Omobono sotto tutti i punti di vista: la fantasia della solidarietà nella nostra Chiesa locale non si è certo inceppata”.
Il tir è partito per l’Ucraina dal magazzino della Pasticceria Maristella di Pozzaglio ed Uniti, che ha anche messo a disposizione i propri spazi per lo stoccaggio dei diversi aiuti. I bancali destinati ai rifugiati ucraini contengono dolciumi di vario genere, biscotti, brioches, prodotti da forno, pasta e passata di pomodoro e scatolame alimentare.
“Esprimo gratitudine alle realtà produttive, a chi ha fatto da tramite per realizzare in poco tempo un gesto concreto di solidarietà – ha affermato il vescovo Napolioni, poco prima della partenza del tir per l’Ucraina –. Certamente è una goccia nell’oceano della sofferenza prodotta dalle guerre, ma è un gesto che ci educa a un impegno concreto per la pace, che non deve essere desiderata solo per paura, ma costruita in ogni modo, luogo, momento”.
“Da quanto è scoppiata la guerra – ha aggiunto il direttore della Caritas diocesana, don Pierluigi Codazzi, unendosi ai ringraziamenti del vescovo verso tutte le aziende e le persone che hanno contribuito, senza dimenticare l’impegno degli operatori di Caritas Cremonese – siamo attivi sul territorio diocesano, in sinergia con le Istituzioni, per aiutare i profughi arrivati da noi, rispondendo a bisogni emergenziali e costruendo percorsi di integrazione. Ci stiamo ancora occupando di chi ha deciso di rimanere. Per quelli che hanno scelto di tornare nel proprio Paese e per tutti i rifugiati interni inviamo questi aiuti, nella speranza che possano trovare condizioni di sicurezza e, il prima possibile, di pace”.
“Siamo grati alla diocesi di Cremona, alla Caritas e a tutte le aziende che hanno collaborato – ha affermato Adriano Roccucci, vicepresidente della Comunità di Sant’Egidio –. Guardando i media oggi, la guerra in Ucraina sembra scomparsa, ma non è così: il conflitto continua a causare distruzione, vittime e impoverimento della popolazione. L’aiuto di Cremona va a sostenere quei 15.000 pacchi alimentari che ogni mese distribuiamo in Ucraina, nei nostri quattro centri interni e nelle regioni meridionali e orientali prossime al fronte. Un aiuto umanitario che è la base per costruire la pace”.

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