Famiglia: ieri presentazione del libro delle Acli sull’Amoris Laetitia che “aiuta ad entrare dentro la sfida di cambiamento di mentalità”

Ieri pomeriggio, alla presentazione del libro delle Acli “Il prisma della famiglia. Viaggio dentro e oltre l’Amoris Laetitia”, durante l’evento a Roma “Famiglia e benessere, verso un sistema di welfare innovativo con e per la famiglia”, è intervenuto mons. Baldassare Reina, vicegerente della diocesi di Roma. “Da una parte – ha osservato il presule – ammiriamo la bellezza e la grandezza della famiglia, dall’altra ne costatiamo le fragilità. Forse Amoris Laetitia ci ha insegnato che questo modello non funziona e non esiste la polarità. La sfida di questo tempo è quella di vedere la bellezza dentro le fragilità e le fragilità della famiglia come occasione di bellezza. Da pastore ho incontrato famiglie ferite, ma al loro interno c’erano dei germogli di bene e su quello bisogna fare leva. Questo libro ci aiuta ad entrare dentro questa sfida di cambiamento di mentalità”.
Maria Grazia Fasoli, docente della Pontificia Facoltà teologica “Marianum”, ha ricordato come “Papa Francesco nell’Amoris Laetitia parla di amore, un amore umano, frutto dell’incontro tra due persone, ma anche un amore che viene dall’Alto. La laetitia non è euforia, ma è un essere lieti anche dentro al dolore e alle fatiche. È un messaggio contro corrente e scioccante che ci aiuta a capire come quando parliamo di famiglia parliamo di una realtà umana, esposta alla precarietà della vita, ma anche fondata sull’amore”.
Adriano Bordignon, presidente del Forum nazionale delle associazioni familiari, ha aggiunto: “La famiglia è la conferma della benedizione di Dio per il suo popolo, ha detto Papa Francesco. Ma non si riferiva alla famiglia perfetta, ma a quella con le sue fragilità. Dobbiamo trovare il modo di saper raccontare la famiglia in modo diverso, saper mostrare la bellezza di un progetto di vita che non vede se stessi al centro. Questa è la grande sfida che abbiamo accolto con l’Amoris Laetitia”.
Padre Marco Vianelli, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della famiglia della Cei, ha sottolineato come “dobbiamo imparare a cercare il bene anche nelle ferite e a non pensarci da soli. Il modo di fare Chiesa non è solo sinodale ma anche collegiale: fare insieme le cose. Bisogna attivare dinamiche e percorsi diversi, anche in vista del Giubileo”.
Ha concluso la presentazione del libro Stefano Tassinari, vice presidente nazionale delle Acli: “L’Amoris Laetita ha un carattere molto sociale. Penso che abbia parlato al cuore di molte persone, è stata una carezza anche per chi ha vissuto la famiglia più come una fragilità. Il messaggio rivoluzionario che con le Acli portiamo avanti nei territori e a fianco delle diocesi è quello di restare umani in mezzo alle difficoltà e di tirare fuori questa l’umanità da questa fragilità”.

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