Il Sud Sudan, la nazione più giovane del mondo, registra il quarto più alto tasso di suicidi in Africa. Un quinto della sua popolazione è affetto o è a rischio di sviluppare disturbi mentali. Decenni di conflitti e instabilità hanno avuto un effetto devastante sulla popolazione: la maggioranza dei Sud Sudanesi affrontano quotidianamente numerose difficoltà dovute alla povertà, alla carenza di servizi di base, a sfollamenti improvvisi, ai cambiamenti climatici, all’insicurezza. Lo denuncia oggi Amref Health Africa, nella Giornata mondiale della salute mentale. Questa serie di difficoltà ha generato e continua a generare un malessere psicosociale che affligge buona parte della popolazione. Nonostante la crescente consapevolezza dell’importanza della salute mentale, in Sud Sudan la comprensione e l’accettazione di questo genere di disturbi sono ancora estremamente limitate, i servizi dedicati sono quasi inesistenti, la disponibilità di personale qualificato per la diagnosi ed il trattamento di questo tipo di patologie è ridotta. “I disturbi di natura mentale, neurologica o legati all’abuso di sostanze sono tra i primi fattori determinanti morbilità e disabilità nel Paese”, spiega Jacopo Rovarini, operatore di Amref Health Africa e coordinatore del Progetto M(H)IND, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e dalla Fondazione Stavros Niarchos, una iniziativa per l’espansione integrata di servizi di salute mentale a livello comunitario, primario e secondario, incorporata nel sistema sanitario locale: “Basti pensare che si stima che questi, da soli, causino 191.000 anni vissuti con disabilità dalla popolazione sud sudanese ogni anno – un fardello poco inferiore all’intero peso rappresentato dall’insieme di tutte le malattie infettive e parassitarie”. Purtroppo, prosegue, in Sud Sudan “vi è estrema scarsità di specialisti, operatori qualificati e servizi dedicati alla salute mentale. Si contano solo quattro psichiatri (uno di recente formazione) e una trentina di psicologi tra gli oltre 12 milioni di sud sudanesi; un solo reparto di psichiatria, nella capitale Giuba; e meno di 1.000 pazienti con disturbi mentali gravi assistiti dal sistema sanitario nazionale all’anno. Tra le attività portate avanti un corso di formazione basato sul “Self Help Plus”, un intervento psicologico sviluppato dall’Oms che mira a fornire competenze essenziali per meglio gestire lo stress e affrontare le avversità a coloro che si trovano in uno stato di malessere psicologico, e così prevenire un deterioramento del loro stato di salute mentale. Il corso è stato realizzato dal capofila Amref in collaborazione con Health Right International.