“I bambini stanno affrontando rischi inimmaginabili per la loro sicurezza, con conseguenze terribili a lungo termine per la loro salute mentale, tra cui depressione, incubi, enuresi e autolesionismo”: questo l’allarme di Save the Children, dopo l’intensificarsi dell’escalation in Israele e a Gaza, che vede il numero di bambini coinvolti nella violenza “in aumento”. “Fino a ieri, erano stati uccisi almeno 700 israeliani e 413 palestinesi, tra cui almeno 78 bambini a Gaza. Il numero di bambini uccisi in Israele non è ancora stato confermato. Mentre la violenza continua, le fonti ufficiali faticano a tenere il passo con le vittime, che si prevede continueranno ad aumentare con il proseguire delle operazioni militari”, denuncia Save the Chidren.
“A Gaza, gli attacchi aerei hanno raso al suolo le abitazioni dei bambini e delle loro famiglie, mentre almeno tre scuole e un ospedale sono stati danneggiati. Anche un centro medico in Israele sarebbe stato colpito dal lancio di razzi. Tutte le scuole in Israele e a Gaza sono chiuse, interrompendo ancora una volta l’accesso dei bambini all’istruzione, da anni vittima delle ripetute escalation, in particolare a Gaza.
Le notizie di bambini palestinesi uccisi e feriti negli attacchi aerei e di bambini israeliani rapiti e tenuti in ostaggio, rafforzano i timori di un tributo psicologico senza precedenti”, ricorda l’organizzazione.
Save the Children condanna la violenza, affermando che “la portata degli attacchi in Israele e a Gaza sta causando danni che dureranno a lungo dopo la crisi”.
Jason Lee, direttore di Save the Children per i Territori Palestinesi Occupati, ha evidenziato che il senso di sicurezza dei bambini è stato “strappato via”. “Anche i nostri operatori e le loro famiglie sono terrorizzati, si sentono come bersagli fissi. I minori di tutta la regione vivono in costante stato di paura”, ha dichiarato. “Questa violenza deve finire, altrimenti i bambini continueranno a pagarne il prezzo”.
L’organizzazione chiede un cessate il fuoco immediato per evitare un’ulteriore escalation che metta a rischio i bambini. Tutte le parti devono fare del loro meglio per proteggere i bambini e rispettare il diritto umanitario internazionale.
L’organizzazione – una delle maggiori che operano nei Tpo di Gaza e Cisgiordania – sta rispondendo alle esigenze umanitarie immediate e di sviluppo a lungo termine di bambini e famiglie. Attualmente Save the Children attua programmi nei settori dell’istruzione, della protezione dell’infanzia, e supporta la popolazione con mezzi di sussistenza, opportunità economiche, servizi idrici e igienico-sanitari, servizi per la salute e la nutrizione a donne e bambini e a supporto per la tutela della salute mentale.