L’operazione lanciata da Gaza e la reazione dell’esercito israeliano “ci stanno riportando ai periodi peggiori della nostra storia recente. Le troppe vittime e tragedie, che le famiglie sia palestinesi che israeliane devono affrontare, creeranno più odio e divisione e distruggeranno ancora di più qualsiasi prospettiva di stabilità. Chiediamo alla comunità internazionale, ai leader religiosi della regione e nel mondo, di compiere ogni sforzo per contribuire a ridurre l’escalation della situazione, riportare la calma e lavorare per garantire i diritti fondamentali delle persone nella regione”. È quanto si legge in una nota diffusa nella serata del 7 ottobre dal Patriarcato Latino di Gerusalemme. “Il continuo spargimento di sangue e le dichiarazioni di guerra – prosegue il comunicato – ci ricordano ancora una volta l’urgente necessità di trovare una soluzione duratura e globale al conflitto palestinese-israeliano in questa terra, chiamata ad essere una terra di giustizia, pace e riconciliazione tra i popoli”. Il Patriarcato latino sottolinea che “le dichiarazioni unilaterali che circondano lo status dei luoghi religiosi e dei luoghi di culto scuotono il sentimento religioso e alimentano ancora più odio ed estremismo. È quindi importante – viene ribadito nella nota – preservare lo status quo in tutti i luoghi santi in Terra Santa e a Gerusalemme in particolare. Chiediamo a Dio di ispirare i leader mondiali nel loro intervento per l’attuazione della pace e della concordia in modo che Gerusalemme possa essere una casa di preghiera per tutti i popoli”. Intanto ieri, su invito del Patriarca, card. Pizzaballa, in tutte le chiese della diocesi patriarcale la messa domenicale dell’8 ottobre è stata celebrata con l’intenzione di “cessare il fuoco e porre fine alla guerra in corso e di chiedere al Signore di fermare ulteriori spargimenti di sangue, distruzioni di vite e di speranze”.