“Siamo donne e uomini che continuano a credere, ad impegnarsi e a pregare per la pace. Le nostre coscienze sono scosse dai drammatici eventi di guerra che stanno vivendo ancora una volta Israele e Palestina”. Lo dichiarano oggi le Acli. “Esprimiamo la nostra vicinanza ai familiari delle vittime di questa nuova ondata di inaccettabili violenze, che aggrava l’emergenza umanitaria nel tragico contesto israelo-palestinese e condanniamo fermamente l’azione violenta di Hamas compiuta in questi giorni e ogni forma di violenza e guerra”, aggiungono le Acli, evidenziando che “senza uno sforzo concreto perché i diritti di tutti vengano finalmente riconosciuti e rispettati non solo non potrà esserci pace, ma attacchi e massacri avranno inevitabilmente dimensioni sempre più feroci”. Le Acli rivolgono un appello al Governo italiano, all’Unione europea e a tutta la comunità internazionale chiedendo di “agire per un immediato cessate il fuoco e per la riapertura di un tavolo di negoziato basato sulle norme e sui principi dei diritti umani e del diritto internazionale. Far ripartire immediatamente la macchina della diplomazia, per porre fine alle azioni violente di Hamas e risolvere l’occupazione militare e la colonizzazione israeliana in Palestina, nel pieno rispetto del diritto internazionale. Cessare la fornitura di armamenti (armi, munizioni, equipaggiamenti ecc.) a tutte le parti coinvolte nel conflitto israelo-palestinese, laddove sussista un rischio chiaro e preponderante che tali forniture possano essere usate per commettere gravi violazioni del diritto internazionale umanitario. Garantire in tempi rapidissimi e senza restrizioni le operazioni di soccorso della popolazione civile, che come sempre sarà la vera vittima di questa ennesima ondata di violenze”.