“Promuovere la speranza e costruire la pace”. I Giovani del Movimento cristiano lavoratori (Mcl), inserendolo nel titolo del loro Simposio internazionale di studi a Strasburgo, presso il Centro Culturale Saint Thomas, che ha preso il via il 1° ottobre e si è concluso oggi, questo ambizioso compito affidano al loro accogliere la sfida di portare un contributo originale a una nuova stagione del popolarismo europeo.
Sessantaquattro giovani carichi di entusiasmo da tutte le regioni d’Italia e dall’estero, guidati dal delegato nazionale Gianluca Ghidoni e dalla sua vice Valentina Dentico, molti dei quali reduci da esperienze di Servizio civile anche nei progetti oltreconfine, hanno riaffermato l’europeismo del Mcl incontrando le istituzioni comunitarie e dialogando fra loro sulle prospettive di futuro.
Come ha evidenziato il presidente nazionale di Mcl, Tonino Di Matteo, “proprio perché siamo europeisti sin dalle nostre origini di mezzo secolo fa non nascondiamo la nostra delusione per questa Europa, troppo spesso prigioniera delle burocrazie e poco attenta a valorizzare la rappresentanza dei popoli che la compongono”.
Nella città alsaziana, parte originale della Generazione Erasmus, con la presenza non solo di studenti e laureati ma anche di lavoratori precoci, i rappresentanti dei Giovani Mcl hanno toccato temi importanti: la definizione di un nuovo popolarismo (partendo dalla relazione di Piergiorgio Sciacqua, Copresidente Eza), vecchia e nuova migrazione italiana (riflettendo a partire dagli spunti di Tonino Inchingoli e Alfonso Luzzi, rispettivamente segretario generale e vicepresidente Mcl) e il contributo che i cristiani possono portare in questo fluido contesto di pluralismo spesso prigioniero del relativismo (aiutati dalle parole e dalle quotidiane celebrazioni eucaristiche dell’assistente ecclesiale, don Francesco Poli).
Per i partecipanti, la giornata di ieri, martedì 3 ottobre, è stata un’immersione nell’Europarlamento. Non solo assistendo alla Plenaria nel giorno nel quale si è commemorato il decennale della tragedia di Lampedusa e l’anniversario della riunificazione della Germania, ma anche con un confronto a tutto campo con l’europarlamentare Massimiliano Salini (Ppe).
In vista di un voto europeo che l’Italia sembra apprestarsi ad affrontare con il solito autoriferito provincialismo, viene rilevato in una nota, quattro giorni in cui si è tentato di praticare un “pensiero lungo” sono una buona notizia. “Un peccato – sottolineano gli organizzatori – che non è stato possibile rendere partecipi, per problemi logistici, tutti i giovani che avrebbero voluto intervenire. Non è detto che l’iniziativa non possa essere ripetuta a breve, per consentire di recuperare”. La dirigenza Mcl si dice “colpita dalla qualità dei contributi dei qualificati giovani intervenuti, capaci di esprimere le questioni che l’Italia pone all’Europa”. Da ultimo, si evidenzia dalla presidenza Mcl, “l’incontro e il dialogo tra i giovani italiani e i giovani figli e nipoti dell’emigrazione italiana all’estero”.