“A me piace dire che il Sinodo non è un parlamento, è un’altra cosa. Non è una riunione di laici per risolvere alcune cose, è un’altra cosa. Non dimentichiamo che il protagonista del Sinodo è lo Spirito Santo, e se in mezzo a noi c’è lo Spirito che ci guida sarà un bel sinodo. Se davanti a noi ci saranno interessi personali e ideologici, non sarà un sinodo ma un’altra cosa. Il Sinodo è un cammino dello Spirito Santo”. Lo ha ribadito il Papa, nel suo saluto a braccio durante la prima Congregazione generale, in corso questo pomeriggio in Aula Paolo VI. Riferendosi ai fogli distribuiti ai partecipanti, presi dal trattato sullo Spirito Santo scritto da San Basilio, il Santo Padre ha assicurato che “ci aiutano, all’apertura del Sinodo, a capire questa realtà che non è facile”: “Protagonisti non siamo noi ma lo Spirito Santo, e se lasciamo spazio allo Spirito Santo il Sinodo andrà bene. Dobbiamo capire che è lui il protagonista della vita della Chiesa e la porta avanti”. L’esempio citato dal Papa è quello del “trambusto della Pentecoste”, dopo il quale c’è “la grande opera dello Spirito Santo: l’armonia. Lui ci unisce nell’armonia di tutte le differenze. Se non c’è l’armonia non c’è lo Spirito. Lo Spirito Santo è il compositore armonico della storia della salvezza. Armonia non significa sintesi, ma legame di comunione tra simili: se noi in questo Sinodo finiremo con una dichiarazione, tutti uguali e senza ‘nuances’, lo Spirito Santo è rimasto fuori. Lui fa l’armonia che non è sintesi, è legame di comunione tra parti simili. Un’armonia di molte voci creata dallo Spirito Santo: così dobbiamo concepire la Chiesa. Le particolarità vano inserite nella sinfonia della Chiesa, quella sinfonia giusta che la fa lo Spirito Santo. Noi non siamo un parlamento, non siamo le Nazioni Unite. Lo Spirito Santo è l’origine dell’armonia tra le Chiese. Lo Spirito Santo ci conduce per mano e ci consola. La presenza dello Spirito Santo è una presenza quasi maternale, come una mamma che ci conduce, ci fa questa consolazione: è il consolatore, che è uno dei nomi dello Spirito. Colui che custodisce la Chiesa è lo Spirito Santo. Dobbiamo imparare ad ascoltare le voci dello Spirito, sono tutte differenti: imparare a discernere. Lo Spirito è colui che fa la Chiesa, è lui a fare la Chiesa”.