Bosnia-Erzegovina: Sarajevo, ambasciata di Italia ricorda il volontario Gabriele Moreno Locatelli a 30 anni dalla sua morte per mano di un cecchino

Con l’evento “Trent’anni senza Gabriele Moreno: il suo ricordo sempre vivo nel segno della pace e della riconciliazione in Bosnia-Erzegovina”, l’ambasciata d’Italia a Sarajevo ha commemorato Gabriele Moreno Locatelli, il pacifista italiano, volontario dell’associazione “Beati i Costruttori di pace”, che perse la vita, per mano di un cecchino, nella capitale bosniaco-erzegovese il 3 ottobre 1993 presso il ponte Vrbanja, sul fiume Miljacka, durante la guerra di dissoluzione nella ex Jugoslavia. Originario di Canzo, in provincia di Como, Locatelli già aveva partecipato nel dicembre 1992 e nell’agosto 1993 ad alcune marce promosse da “Beati i Costruttori di Pace” per invocare una soluzione pacifica del conflitto che stava sconvolgendo la Bosnia-Erzegovina. Quando venne ferito mortalmente, Locatelli stava attraversando il ponte Vrbanja con alcuni amici del movimento per effettuare un’azione simbolica – nell’ambito del progetto “Si vive una sola pace” – che intendeva chiedere alle parti in conflitto la cessazione delle ostilità. L’iniziativa di Locatelli e degli altri volontari prevedeva la deposizione di una corona di fiori sul luogo ove erano cadute le prime due vittime civili della guerra, Suada Diliberović e Olga Sučić – uccise nell’aprile 1992 sullo stesso ponte, anche in questo caso durante una manifestazione contro la guerra – e successivamente l’offerta di simbolico pane di pace ai soldati delle parti avverse schierati sulle due sponde del fiume. La cerimonia, tenutasi sul medesimo ponte Vrbanja, è stata presieduta dall’ambasciatore di Italia, Marco Di Ruzza. Vi ha preso parte la vicesindaca di Sarajevo, Anja Margetic, e una delegazione del Comune di Canzo, guidata dall’assessore al Bilancio, Maurizio Mariani (in diretta rappresentanza del Sindaco). Presente anche una delegazione del Comune di Reggio Emilia, guidata dall’assessore De Franco, in questi giorni impegnata a Sarajevo in attività connesse al gemellaggio con Sarajevo Centar stipulato lo scorso anno. Tra i partecipanti anche un delegato della Nunziatura apostolica e membri dell’Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa. Nel corso della cerimonia, sono state deposte corone di fiori sono state ai piedi della targa commemorativa dedicata a Locatelli. “Il sacrificio di Moreno e quello di altri nostri connazionali – ha detto Di Ruzza – è stato luminoso esempio di un impegno incondizionato al servizio del prossimo contro il cieco odio etnico che ha insanguinato i territori dell’ex Jugoslavia, provocando immani sofferenze a quelle popolazioni. La memoria di Moreno sia stella polare e fonte di ispirazione per tutti coloro che, sul campo, si adoperano per portare avanti i percorsi di riconciliazione e dialogo inter-etnico in Bosnia-Erzegovina a sostegno della stabilità e della crescita del Paese e, al contempo, delle sue prospettive di integrazione europea, che l’Italia appoggia convintamente”.

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