In occasione della 99ma Giornata mondiale del risparmio che si celebra il 31 ottobre, Acri (Associazione delle Fondazione di Casse di risparmio) e Ipsos hanno diffuso una indagine che “restituisce una fotografia di come gli italiani gestiscano e vivano il risparmio, alla luce del contesto socio economico del Paese e della propria situazione personale”. Lo scorso anno, vi si legge, “si era persa la forte ventata di ottimismo del 2021 a causa del conflitto in Ucraina, del drammatico aumento del costo dell’energia e delle ricadute pesanti sui prezzi, cui si è associato un periodo di incertezza politica. Nel 2023 si osserva un ritorno a un cauto ottimismo, con una situazione percepita come meno difficile, e che permette di vivere con maggiore serenità, almeno fino a quando l’orizzonte è immediato”. Tutte da verificare, invece, le nuove incertezze psico-sociali ed economiche causate dal ritorno della guerra in Medio Oriente. Comunque “la fiducia per il clima economico nel nostro Paese che aveva registrato una vera e propria caduta nel corso dell’anno passato, è ritornato verso livelli analoghi a quelli della prima metà del 2021”. Lo studio Acri-Ipsos evidenzia un “modesto miglioramento del tenore di vita delle famiglie, che torna ai livelli pre-pandemia”.
Guardando al futuro, le previsioni sull’andamento dell’economia personale, locale, fino ad arrivare a quella europea e mondiale, “portano gli italiani da un marcato pessimismo dello scorso anno a un rimbalzo positivo dell’anno in corso, trainato da forti attese personali, specie nella generazione di mezzo. Solo riguardo la situazione del Paese non si osserva questo minore pessimismo, i dati rimangono in linea col 2022”.
Il mercato del lavoro aiuta i singoli ad essere fiduciosi: le famiglie colpite da una situazione lavorativa sfavorevole sono diminuite grazie al progressivo calo del tasso della disoccupazione che si osserva nel Paese. “Al contempo, il tenore di vita è migliorato per il 14% (contro un 7% del 2022) e cala la quota di coloro che hanno visto peggiorare la propria condizione economica (dal 19% nel 2022 al 13% di quest’anno)”. Del resto la percezione dell’aumento dei prezzi a causa dell’inflazione non si arresta e continua a mantenere elevato il livello di preoccupazione della popolazione italiana; “circa un terzo degli italiani si dichiarano molto preoccupati”. A livello finanziario, si nota una crescita della propensione verso strumenti finanziari più sicuri.