Quasi due terzi dei programmi di Save the Children nello Yemen rimarranno sospesi questa settimana dopo che l’organizzazione ha chiesto un’indagine indipendente immediata sulla morte di un membro del suo staff dopo 45 giorni di detenzione. Save the Children, infatti, la settimana scorsa ha sospeso i suoi programmi nella parte settentrionale del Paese in seguito alla morte del direttore della sicurezza Hisham Al-Hakimi, 44 anni, padre di quattro figli, che era in carcere dal 9 settembre. Non è stata fornita alcuna ragione chiara per la sua detenzione. La sua morte è stata segnalata il 24 ottobre e il suo funerale si è svolto domenica 29 ottobre. “Questo è un evento drammatico che avrà ripercussioni sulla famiglia del nostro collega, sui suoi colleghi e sul nostro lavoro nello Yemen. È fondamentale che venga condotta il prima possibile un’indagine sulla sua morte – ha dichiarato Inger Ashing, direttrice di Save the Children International -. La sicurezza e l’incolumità del nostro personale sono la nostra prima priorità. In risposta a questo incidente, abbiamo preso la difficile decisione di sospendere temporaneamente le nostre operazioni nella parte settentrionale del Paese”. Allo stesso tempo, “stiamo conducendo una valutazione approfondita della situazione e delle implicazioni sulla sicurezza per il nostro personale e i nostri partner”, ha concluso Inger Ashing.