A giorni di distanza, si precisa il bilancio dell’uragano Otis, che con raffiche di vento che hanno raggiunto i trecento chilometri all’ora ha devastato la città messicana di Acapulco, nota località turistica del Pacifico. La Segreteria per la Sicurezza e la Protezione dei cittadini ha dichiarato, in un comunicato, che 48 persone sono morte a causa dell’uragano nello Stato meridionale di Guerrero, di cui 43 ad Acapulco e altre cinque nel comune di Coyuca de Benítez. Sei persone risultano disperse. Secondo un bilancio presentato dal Coordinamento nazionale della Protezione civile, sono state colpite 273.844 abitazioni, l’80% delle infrastrutture alberghiere è stato danneggiato, 120 ospedali e cliniche sono stati colpiti e il settore dell’elettricità ha avuto 37 linee di trasmissione, 26 sottostazioni, un impianto di generazione e 10.000 pali della luce fuori uso.
Ieri Papa Francesco dopo la preghiera dell’Angelus ha espresso vicinanza alla popolazione del Messico: “Prego per le vittime, per i loro familiari e per quanti hanno subito gravi danni. La Vergine Guadalupana sostenga i suoi figli nella prova”, ha detto.
Venerdì scorso, in un telegramma a firma del Segretario di Stato Pietro Parolin, il Papa aveva espresso le proprie condoglianze in un telegramma inviato all’arcivescovo metropolita di Acapulco Leopoldo González González, chiedendo “al Signore di concedere la sua consolazione a coloro che soffrono gli effetti devastanti dell’uragano”.