Romania: premier Ciolacu incontra i rappresentanti dei culti. Le comunità religiose, “ruolo essenziale nel modellare la vita sociale, culturale, spirituale”

(Foto Governo Romania)

In Romania, oltre il 99% della popolazione sarebbe affiliata a una religione. Ciò “dimostra chiaramente il ruolo essenziale che le comunità religiose hanno nel modellare la vita sociale, culturale, educativa e soprattutto spirituale dei romeni”, ha affermato il primo ministro romeno Marcel Ciolacu, ieri, 2 ottobre, al Palazzo Vittoria, i rappresentanti dei culti riconosciuti in Romania. Erano presenti il patriarca ortodosso Daniel, il metropolita romano-cattolico di Bucarest Aurel Perca, il mufti del culto musulmano in Romania Iusuf Murat, rappresentanti di varie chiese e comunità cristiane ed ebree. Il premier romeno ha apprezzato l’impegno dei culti nell’assistenza delle persone vulnerabili e ha parlato della retribuzione del personale non-clericale, dell’aiuto economico del Governo per il restauro e la costruzione di luoghi di culto. L’arcivescovo Perca – rileva un comunicato dell’arcidiocesi di Bucarest – “ha sottolineato l’importanza del sostegno offerto dallo Stato alla famiglia, ai progetti educativi, caritatevoli e di assistenza sociale”. Il patriarca ortodosso Daniel ha apprezzato lo sviluppo, negli ultimi tre decenni, delle relazioni tra lo Stato e i culti religiosi e il rispetto della libertà religiosa e di culto. I rappresentanti religiosi, insieme al segretario di stato per i culti Ciprian Olinici, hanno appoggiato la creazione di una piattaforma di dialogo tra i culti e lo Stato romeno e hanno proposto che incontri come quello di ieri diventino regolari.

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