Centinaia di eventi in decine di Paesi di tutto il mondo: dall’Austria agli Stati Uniti, dal Belgio alla Spagna, all’Italia. È iniziata il 30 settembre la Settimana di mobilitazione internazionale per la Pace, che durerà fino all’8 ottobre. L’idea nasce a giugno nell’ambito del Summit per la Pace di Vienna e a rilanciarla in Italia è la Rete Italiana Pace e Disarmo che in un comunicato diffuso oggi, ricorda che all’incontro di Vienna, “si era decisa questa forma di mobilitazione per richiedere un cessate il fuoco immediato e negoziati di Pace capaci di mettere fine alla guerra in Ucraina e a tutte le guerre”. In Italia le azioni collegate alla Settimana convergeranno verso il grande appuntamento della Manifestazione Nazionale di Roma “La Via Maestra”, in programma per sabato 7 ottobre in Piazza San Giovanni, per dire che “l’unica vittoria è la Pace!”. Le iniziative hanno già preso avvio nello scorso fine settimana in particolare a Torino (la consueta presenza di Pace in piazza e un convegno su come uscire dal sistema di guerra e costruire una politica di pace) e a Roma (con un momento di confronto sulla Costituzione che ripudia la guerra nell’ambito del Festival “Generazione Diritti” promosso dalla Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile). E proseguiranno nei prossimi giorni con importanti momenti tra gli altri a Firenze (presidio in piazza), Verona (approfondimento sull’obiezione di coscienza), Roma (incontro con il premio Nobel Giorgio Parisi sul disarmo nucleare), Bari (appuntamento con “Fari di pace” contro i traffici di armi), Ferrara (iniziativa su Pacifismo e nonviolenza in Russia, Bielorussia, Ucraina) e Novara (convegno su come definire obiettivi di pace a partire dagli scenari di guerra). “Tutta la Coalizione Europe For Peace, e la Rete Italiana Pace e Disarmo con essa – si legge nella nota -, pensa che cessare il fuoco sia la sola condizione per consentire, senza ulteriori inutili stragi, le iniziative diplomatiche, le trattative negoziali necessarie ad affrontare alla radice le cause del conflitto e porre le basi per un futuro comune”.