Il Rabbino capo di Israele, David Lau “condanna ogni offesa ai leader religiosi”. In risposta alle accuse degli ultimi giorni secondo cui esisterebbe un presunto obbligo religioso di insultare gli ecclesiastici cristiani, il Rabbino, in un tweet chiarisce “durante la festa di Sukkot, nell’era del Tempio, il popolo ebraico pregava e offriva sacrifici nel Tempio per la pace delle 70 nazioni del mondo. Anche noi, oggi, continueremo a pregare per loro e a rispettare tutte le nazioni che vengono ad onorare la Città Santa di Gerusalemme. Condanno fermamente i danni a qualsiasi persona e a qualsiasi leader religioso. Questi fenomeni immorali non hanno certamente nulla a che fare con la legge ebraica”. Analoga condanna arriva, sempre con un tweet, anche dal ministro degli Esteri israeliano, Eli Cohen: “Condanno il brutto fenomeno dello sputare sui cristiani e del nuocere a qualsiasi persona a causa della sua religione o del suo credo. Questo fenomeno non rappresenta i valori del giudaismo. La libertà di religione e di culto sono valori fondamentali in Israele. Centinaia di migliaia di turisti cristiani vengono ogni anno in Israele per visitare i luoghi santi per loro e per noi. Invito tutti i cittadini di Israele a rispettare la tradizione e la fede di tutti coloro che si avvicinano alle porte di Gerusalemme, la Città Santa”.