“Il ‘Mare nostrum’ si è tramutato nel più grande cimitero d’Europa, contraddicendo la sua vocazione di ponte tra i popoli che su di esso si affacciano e che specchiandosi nelle sue acque incrociano i loro destini. Oggi ricorre il triste decennale del naufragio in cui persero la vita 368 migranti nelle acque di Lampedusa”. Lo ricorda, in una riflessione, don Aldo Buonaiuto, fondatore della testata online Interris.it, che evidenzia: “Vite spezzate mentre inseguivano un po’ di serenità e di pace”; “fratelli e sorelle innocenti che anelano all’Europa, ma che, prima di arrivare nel continente, passano per le mani dei trafficanti. Ossia di coloro che sfruttano la povertà degli altri e ne fanno una fonte di guadagno”.
“Sulle orme del Magistero siamo chiamati ad anteporre il senso della responsabilità fraterna al disinteresse verso il prossimo e all’insensibilità per le sofferenze altrui”, l’auspicio di don Buonaiuto, per il quale “la misericordia è condivisione, il sentimento di compassione per l’infelicità altrui, che spinge ad agire per alleviarla. Misericordioso è lo sguardo del Papa, figlio di migranti sull’umanità ferita del terzo millennio. Un appello innanzi tutto rivolto ai credenti”.