Si svolgerà sabato 28 e domenica 29 ottobre, dalle ore 10 alle ore 19, un mercatino di beneficenza organizzato da “Laboratorio di frontiera”, l’associazione di promozione sociale nata a dicembre del 2019 su idea delle Suore Oblate del Santissimo Redentore e con il contributo della Fondazione Carisap, per offrire opportunità lavorative a persone in difficoltà economiche e sociali, soprattutto donne, che vivono fuori dal riconoscimento della dignità della persona e della valorizzazione sociale. Nel mercatino, che avrà luogo presso la sede dell’associazione, a San Benedetto del Tronto, in via Valtellina n. 4, sarà possibile acquistare abiti di seconda mano, accessori fatti a mano, cosmesi naturali e lavanda, vari oggetti creati artigianalmente, ottime per idee regalo originali e di qualità.
Roberta Tomassini, volontaria di “Laboratorio di frontiera” insieme ad altri trentotto soci, spiega a “L’Ancora”, il giornale della diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto: “Il nostro laboratorio nasce dal particolare carisma delle Suore Oblate del Santissimo Redentore di impegnare la loro vita al servizio di Dio nella Chiesa, in particolare nel sostenere le donne che hanno forti difficoltà sociali ed economiche, facendo loro recuperare la propria dignità e la fiducia nelle proprie capacità, oltre che nel mondo. Nel nostro laboratorio cerchiamo di far conoscere a queste donne i ritmi e le caratteristiche del lavoro che c’è nella nostra società; insegniamo loro a venire a lavoro regolarmente, rispettando gli orari previsti; diamo i primi rudimenti lavorativi per il settore tessile e nell’ambito della cosmetica. Le nostre attività principali, infatti, sono due: il cucito e l’erboristeria”. Una volta realizzati i prodotti finiti, “inizia il lungo e paziente lavoro di sensibilizzazione e promozione per vendere i nostri articoli. Il mercatino di questo fine settimana rientra proprio tra gli eventi e i momenti di confronto itineranti, organizzati dal laboratorio, che hanno una duplice finalità: da un lato servono a vendere gli oggetti prodotti e a ricavare fondi per continuare a portare avanti le attività; dall’altro lato sono occasioni importanti per far conoscere a più persone possibili il lungo e faticoso percorso di adattamento sociale e lavorativo che ciascuna di queste donne sta facendo per riappropriarsi della propria dignità, per formarsi, per crearsi non solo un futuro, ma anche un presente di persona libera e capace di decidere della propria vita”.
“Il laboratorio è un’opportunità concreta per molte donne che si trovano in una situazione di vulnerabilità, è l’inizio di una speranza che si fa concreta. Nel nostro servizio siamo costantemente ispirate dal carisma delle Suore Oblate del Santissimo Redentore. La presidente della nostra associazione è attualmente Suor Chiaro Bolanos, che, insieme alle sue consorelle e ai soci, porta avanti il progetto”, conclude la volontaria.