Popoli e Missione: Chiesa e missionari testimoni del vangelo in America latina, segnata da violenze e latitanza delle istituzioni

Missionari in prima linea in molti Paesi dell’America latina segnati dalle violenze e dalla latitanza delle istituzioni. È la “Chiesa militante” che sceglie di restare nelle realtà più difficili, per difendere i diritti della gente più povera e vittima di emarginazione e sopraffazioni. A questo tema “Popoli e Missione” di novembre dedica la copertina e il dossier con le testimonianze dei protagonisti presenti ad Haiti, dove la Chiesa non si lascia intimidire e fa rinascere comunità; nelle periferie delle megalopoli brasiliane dove tra droga e povertà padre Julio Lancellotti porta la speranza del Vangelo, anche dove altri non hanno il coraggio di entrare; nel Chiapas teatro di scontro di bande criminali e cartelli della droga dove i missionari ripetono: “restiamo proprio perché più c’è dolore più è il posto giusto per noi”.
In apertura, un approfondimento dell’esortazione apostolica Laudate Deum, attraverso il commento di don Giuseppe Pizzoli direttore della Fondazione Missio che mette in luce come l’ecologia integrale sia da tempo un impegno per i missionari nel mondo. La Laudate Deum “impone risposte concrete – spiega don Pizzoli – e prende posizioni molto chiare in vista della Cop28 di Dubai. Questa esortazione è un invito ad azioni rapide e mirate per tutte le persone di buona volontà interessate dalla crisi climatica. Quindi a tutti gli uomini”.
Nelle pagine di attualità un servizio sulla situazione nello Sri Lanka attraverso le parole di Alan Keenan, analista dell’International Crisis Group che spiega perché la crisi politica, gli interessi cinesi e la recessione hanno raddoppiato i livelli di povertà negli ultimi due anni. Anche dalla Namibia, Paese ricco di diamanti, uranio e terre rare, arrivano aggiornamenti sulla situazione politica ed economica in vista delle elezioni del 2024 che porteranno una candidata donna alla presidenza.
Un Focus sulla Cina permette di approfondire, grazie all’analisi di padre Gianni Criveller, per molti anni ad Hong Kong e ora direttore del Pime di Milano, le delicate relazioni che intercorrono tra la Repubblica Popolare Cinese e il Vaticano.
Infine viene segnalato un progetto delle Pontificie opere missionarie da sostenere: una raccolta fondi per la realizzazione di una cappella in muratura a Ombada in Sudan per i fedeli della parrocchia San Marco di Omdurman nell’arcidiocesi di Khartoum.

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