“Il Santo Padre incoraggia a proseguire l’importante opera di formazione integrale della persona umana, e mentre invoca copiosi doni dello spirito per una fruttuosa attività didattica che favorisca la diffusione della cultura ispirata ai valori cristiani, invia di cuore a lei, ai docenti, alle missionarie della scuola, al personale non docente, agli alunni e ai presenti tutti la benedizione apostolica”. Sono queste le parole lette dal card. Giovanni Lajolo, presidente del Cda, con le quali si è aperta oggi a Roma la cerimonia d’inaugurazione dell’ottantaquattresimo anno accademico dell’Università Lumsa, alla quale ha preso parte anche la ministra dell’Università e della ricerca Anna Maria Bernini. “La Lumsa è un’università pubblica ed è un’università cattolica”, ha dichiarato il rettore Francesco Bonini: “Questo significa che occorre avere una chiara ispirazione, ma spenderla in un sapere critico e in un sapere creativo. Che è quello che chiedono gli studenti di oggi: una professionalizzazione che deve poggiare su qualcosa di solido che non viene dalle strutture educative tradizionali e viene sempre di meno dalla famiglia. In questo senso l’università è chiamata a dare delle basi solide culturali su cui costruire delle proposte professionali”. Il rettore della Lumsa ha proseguito nel suo intervento parlando del sistema delle università non statali, dell’aggiornamento di tutti i corsi alle prospettive di digitalizzazione ed intelligenza artificiale. “L’università non è soltanto un diplomificio, ma è anche un’esperienza culturale e formativa che gli studenti fanno ad una determinata età, che poi si portano dietro e che ritorna in una ulteriore fase perché l’università è long life learning”. Al termine della cerimonia sono stati consegnati i premi di laurea intitolati a Giorgio Petrocchi, il card. Giuseppe Pizzardo e la fondatrice Luigia Tincani, 3 figure chiave nella storia dell’Università Lumsa. I riconoscimenti sono stati assegnati rispettivamente a Francesca Cervellini, Carolina Pascarella, Gloria Di Vano e Alisya Rizzi (ex-aequo).