“Cosa possiamo fare per la pace, di fronte all’inaudita violenza che ha ferito e continua a ferire profondamente il Medio Oriente? E Come trasformare il dolore, l’angoscia e l’orrore in azione concreta? Sono queste le domande che risuonano in questi giorni nelle nostre aule, ecco perché abbiamo deciso di aderire all’invito che ci ha fatto Papa Francesco per il 27 ottobre: saremo uniti in preghiera con tutti i credenti e i non credenti e invitiamo tutti i nostri istituti, le famiglie, ma anche le parrocchie a unire la propria voce a ogni fratello e sorella in umanità di qualsiasi religione e credo, nel chiedere senza sosta la pace. Un gesto d’amore gratuito, un abbraccio virtuale come espressione visibile della ricerca dell’essenzialità e quindi della pace”. Così la presidente nazionale della Fidae, Virginia Kaladich, ha presentato l’iniziativa della Federazione che si unirà al Papa, alla Chiesa di tutto il mondo e alle donne e agli uomini di buona volontà, per una giornata di preghiera che sarà anche la prima tappa dell’iniziativa “Luce di pace”. A partire dalle 9 del 27 ottobre nelle scuole, nelle parrocchie e nelle case si accenderà una candela e si darà inizio a momenti di preghiera che intesseranno una rete virtuale. Le classi potranno avvicendarsi nella preghiera, in questo modo si andrà realizzare una trama di grande speranza e condivisione. Il simbolo della preghiera sarà la candela accesa che sarà presente in ogni classe. Le scuole e le realtà che potranno, organizzeranno anche una celebrazione conclusiva.
“L’iniziativa ‘Luce di pace’ non si esaurirà in una sola giornata perché vogliamo trovare altri momenti, nel corso di queste settimane, per proporre un momento di preghiera, ma anche di condivisione e di approfondimento. Nelle prossime giornate poi – conclude Kaladich – gli alunni affideranno le loro preghiere a biglietti o disegni che rappresentano le foglie dell’albero dei diritti dei bambini e bambine, e che pubblicheremo sui nostri canali, sito web e social”.