“Sono amico di questo progetto di cineterapia fin dalla sua nascita e per questo sono davvero felice e onorato di essere qui. Speriamo di regalarvi un po’ di distrazione e di farvi entrare in un mondo diverso e lontano dall’ospedale”. Così Giulio Base, protagonista e regista di “A la recherche”, che ieri pomeriggio ha incontrato i pazienti e i loro familiari nella sala MediCinema al Policlinico Gemelli prima della proiezione del film in cartellone della Festa del cinema di Roma.
“Abbandonatevi alla simpatia dei due protagonisti – ha continuato introducendo la pellicola al pubblico di degenti presenti – due personaggi disperati che trovano una zona di conforto ognuno nelle braccia dell’altro”. A dialogare con i pazienti anche Anne Parillaud, star del cinema francese, indimenticabile interprete di “Nikita” di Luc Besson. “Non ho mai visto una sala cinema così bella in un ospedale – ha detto -. È magnifico poter essere qui con voi e portare arte e cultura in un luogo di assistenza e cura”.
Il film rappresenta un omaggio a Proust con un particolare tributo a Luchino Visconti e al cinema italiano degli anni ‘70, periodo in cui è ambientata la storia. Ariane, una bella donna dell’aristocrazia francese, e Pietro, uno sceneggiatore di Bmovie, si ritrovano insieme per scrivere una sceneggiatura ispirata “A La recherche du temps perdu” di Marcel Proust da sottoporre a Luchino Visconti; potrebbe essere la svolta definitiva della loro carriera in un’Italia dilaniata da profondi cambiamenti e conflitti sociali. “Mi è piaciuto molto interpretare il personaggio di Ariane – ha spiegato Parillaud – una donna libera, indipendente, che cerca di raggiungere i propri desideri, una cosa piuttosto rara negli anni 70″. “Sono stato un regista molto esigente – ha continuato Base, recentemente nominato direttore del prestigioso Torino Film Festival – ma per recitare in questo film, una pellicola ibrida tra cinema e teatro, era necessaria una grande preparazione e determinazione e Anne ha soddisfatto tutte le mie aspettative”. “A la recherche” ha ottenuto la qualifica di film d’essai, ovvero opera con requisiti culturali e artistici.
Questo pomeriggio alle 16 per il secondo appuntamento della Festa del cinema di Roma al Policlinico Gemelli ci sarà la proiezione di “C’è ancora domani”, film d’esordio alla regia di Paola Cortellesi, con Paola Cortellesi e Valerio Mastandrea. Ambientato nella Roma del dopoguerra degli anni ‘40, divisa tra la spinta positiva della Liberazione e le miserie della guerra da poco alle spalle, “C’è ancora domani” oscilla tra commedia e dramma, con un intenso bianco e nero che sottolinea le interpretazioni e una storia che offre un messaggio importante per la condizione femminile che non si arrende, regalando speranza.