Ieri, 24 ottobre, presso la Corte Suprema di Cassazione, Rondine Cittadella della pace è stata insignita del Premio De Sanctis per i diritti umani alla presenza della prima presidente Margherita Cassano, del presidente della Fondazione De Sanctis, Francesco De Sanctis, e del presidente del Premio De Sanctis, Gianni Letta. Il Premio per i diritti umani, riporta un comunicato di Rondine, è stato istituito in seguito al decennale del Premio per la saggistica, anno in cui la Fondazione De Sanctis ha scelto di ampliare il proprio ambito d’interesse ad altre discipline: la salute sociale, le scienze economiche, l’Europa e, per l’appunto, i diritti umani, in collaborazione con la Corte Suprema di Cassazione. L’obiettivo del Premio De Sanctis è quello di individuare quegli agenti che mirano a garantire i diritti umani, ossia i diritti inalienabili dell’uomo, per tutti i membri di una comunità. Si legge nella motivazione del premio: “La strada per la costruzione della pace può essere percorsa efficacemente solo se l’idea fondativa che sorregge le affermazioni del diritto internazionale, ovvero il riconoscimento della dignità di ogni persona, diviene patrimonio di ciascun individuo nella sua vita di relazione concreta e nella sua comunità. Per questa ragione la giuria ha considerato l’Associazione Rondine ed il suo originale Metodo di risoluzione del conflitto che implica che le persone, riconoscendosi nel reciproco rispetto e dignità, siano perciò capaci di ascoltare e di dialogare, un efficace strumento per perseguire l’obiettivo della tutela effettiva dei diritti umani in ambito internazionale, tanto più meritevole di attenzione e di sostegno nell’attuale contesto in cui la guerra è tornata ad affliggere l’Europa e va alimentata la fiducia nella possibilità di costruire la pace”.