Martedì 31 ottobre a Roma presso il ministero dell’Università e della Ricerca a partire dalle ore 9,30 avrà luogo una mobilitazione nazionale che partirà da Largo Antonio Ruberti fino a via Michele Carcani. La manifestazione è stata organizzata dai docenti precari Afam (alta formazione artistica musicale). I lavoratori invisibili dell’Afam che finora hanno insegnato nei Conservatori di musica e nelle Accademie di Belle Arti con contratti a tempo determinato sono stati esclusi da qualsivoglia procedura di stabilizzazione. Il decreto milleproroghe 2022, infatti, ha previsto un “provvisorio” sistema di reclutamento che non tiene conto dei diritti dei precari che hanno maturato il requisito dei tre anni di servizio per essere assunti in ruolo, esattamente come i loro colleghi negli ultimi 20 anni e come tante altre categorie di lavoratori che hanno goduto di questo diritto. Contrariamente, spiegano dall’Afam, sono stati “inventati” i concorsi di sede, che portano in sé molteplici criticità: “Nessun filtro, nessuna tutela per i precari storici, mancanza di uniformità di programmi d’esame su tutto il territorio nazionale. Ciò ha comportato inevitabilmente carenza di criteri oggettivi nella valutazione dei titoli artistici e delle prove oltre ad una organizzazione logistica ingestibile con costi esorbitanti per le istituzioni e relativo spreco di denaro pubblico”. Antonella Rizzo, avvocato che rappresenta i precari, ha cercato assieme ad alcuni referenti di portare avanti un dialogo costante con le istituzioni e con le varie forze politiche. “La procedura d’infrazione n. 4231 del 2014 e le sentenze della Corte di Giustizia dell’Ue – ricorda Rizzo – invitano e diffidano lo Stato italiano a prevedere una procedura di stabilizzazione anche per i docenti precari Afam; per tale motivo è stata inoltrata denuncia multipla alla Commissione europea perché permangono i requisiti per deferire l’Italia alla Corte di Giustizia. L’applicazione della sanzione comunitaria rappresenterà per lo Stato italiano un danno erariale ingente che porterà ad un ulteriore spreco di denaro pubblico qualora il Ministero non adottasse tempestivamente una soluzione anche per i precari del comparto Afam”. Il 31 ottobre ormai prossimo segna la scadenza dei contratti a tempo determinato di quei docenti precari che negli ultimi anni hanno servito lo Stato e le istituzioni con impegno, professionalità e competenza. La mobilitazione nazionale su Roma coinvolgerà sia i docenti precari sia quelli di ruolo. La proposta risolutiva, a firma di Rizzo, depositata il 13 settembre, a tutt’oggi non ha avuto alcun riscontro. “Risulta ormai necessario portare alla luce il grave caso di disparità che vedrà i docenti precari Afam ingiustamente fuori da una procedura di stabilizzazione che coinvolge invece altre categorie di lavoratori”, l’appello che viene lanciato.