“Mi unisco a mio fratello in Cristo, il patriarca Theophilos III, nell’orrore e nel dolore”. È quanto scrive su X l’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, che ha iniziato ieri pomeriggio una visita pastorale a Gerusalemme, in seguito all’esplosione avvenuta all’ospedale anglicano Al-Ahli di Gaza. Questa mattina ha incontrato il patriarca greco-ortodosso di Gerusalemme Theophilos III in seguito all’attacco stanotte contro la struttura parrocchiale greco-ortodossa di San Porfirio. “Quando ci siamo incontrati questa mattina a Gerusalemme, il numero delle vittime era ancora sconosciuto e le persone erano ancora sepolte sotto le macerie”, scrive l’arcivescovo Welby. “Prego per i nostri fratelli e sorelle cristiani in Terra Santa e per tutti i civili coinvolti in questa spaventosa violenza”. Arrivato ieri pomeriggio, l’intento della breve visita – si legge in un comunicato – è quello di offrire solidarietà alla Chiesa anglicana locale, e in particolare all’arcivescovo anglicano di Gerusalemme, mons. Hosam Naoum. Un portavoce di Lambeth Palace ha detto: “Questo è un momento cruciale per tutti noi per mostrare solidarietà e attenzione alle persone colpite da questa guerra. Al centro della fede cristiana c’è l’idea che la Chiesa è un solo corpo. Quando una parte del corpo soffre, soffriamo tutti”. Essere accanto ai nostri fratelli cristiani, ascoltare, condividere e sostenere è centrale per la nostra fede. Preghiamo costantemente per tutti coloro che soffrono in Terra Santa”. In un comunicato di ieri sull’attacco all’ospedale di Gaza, l’arcivescovo aveva lanciato un appello: “Quello che sappiamo per certo è che questa violenza non garantirà al popolo della Terra Santa il futuro che merita. Nel nome di Gesù Cristo, incoraggio un percorso diverso, che risparmi vite innocenti e persegua giustizia, sicurezza e pace duratura per tutti”.