“Oggi il medico ha spesso paura del paziente che sta curando”. Parola di Antonio Magi, presidente Omceo Roma. Intervenuto oggi alla sessione “Benessere dei professionisti sanitari per una sanità di valore: analisi e proposte dall’Ordine dei medici-chirurghi e degli odontoiatri della provincia di Roma”, organizzata a Welfair, la nuova fiera del fare sanità che si chiude domani alla Fiera di Roma, Magi ha ricordato come nella professione molte cose siano cambiate nel corso degli anni. “Tutti voi – ha detto rivolto ai presenti – ricordate il medico che arrivava in casa e veniva accolto in una sorta di rituale fatto di affetto, rispetto per il ruolo e al contempo di confidenza familiare, in un vero e proprio clima di fiducia. C’era, dunque, un rapporto tra medico e paziente, c’era la consapevolezza dei ruoli e tutto andava bene, perché ognuno si fidava dell’altro e insieme collaboravano per raggiungere il successo, ovvero la salute del cittadino”. Oggi, invece, “il medico condotto non c’è più, abbiamo parcellizzato l’attività del medico e si è interrotto quel rapporto di felicità, quel rapporto di coppia, tra medico e paziente”. Secondo Magi, “questo non ha fatto altro che creare delle condizioni professionali sempre più difficili e complesse. Un fatto che è andato chiaramente a riversarsi sulla serenità e sul benessere del professionista, che quando oggi lavora si ritrova a doversi comportare con il paziente avendo molto spesso paura di chi ha di fronte”. In questo modo, il rapporto tra medico e paziente “nasce già malato”. Il consenso informato, ha proseguito, “per il medico costituisce quasi un contratto in cui deve garantire non solo l’obbligo di mezzi ma anche l’obbligo di risultato”. In questa situazione non sono pochi gli atti di violenza e le denunce, spesso temerarie: “Un fatto – ha concluso Magi – che crea ansia nel medico, che poi si difende con la medicina difensiva, che comporta un esborso economico valutato dieci miliardi di euro”.