“Alla vigilia dei festeggiamenti francescani sono felice di poter dare il benvenuto ai fratelli che arrivano dalla Valle d’Aosta, agli amministratori della stessa regione e a tutti i fedeli che nel nostro santo, patrono d’Italia, si ritrovano. Sentitevi davvero come a casa vostra. Francesco, uomo del Vangelo, ci ricorda che siamo fratelli e sorelle. Della fraternità egli fece uno stile di vita. Egli ci riconsegna il Vangelo, come la ‘bella notizia’ di Gesù nostro Salvatore, la ‘bella notizia’ che dobbiamo assolutamente ri-ascoltare affinché l’amore possa vincere indifferenza, odio, guerra e violenza e il mondo si ritrovi tutto riconciliato nell’amore. Il mio augurio è che possiamo metterci in ascolto di Francesco per ritrovare Gesù, ‘via, verità e vita’, ‘segreto della nostra gioia'”. Lo ha detto, oggi, mons. Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Foligno, in occasione della presentazione del programma dei due giorni di festeggiamenti per San Francesco, patrono d’Italia, ad Assisi.
“Come ogni anno – ha dichiarato il sindaco Stefania Proietti – le celebrazioni della festa di San Francesco patrono d’Italia sono tra i momenti più importanti per la nostra città, ma quest’anno assumono una rilevanza straordinaria per due ordini di motivi: il primo perché si entra ufficialmente negli eventi dell’ottavo centenario del Nostro Santo che culmineranno nel 2026. Il secondo motivo è l’annuncio di papa Francesco che, proprio il 4 ottobre, ci donerà un nuovo testo sull’ecologia, aggiornamento dell’enciclica Laudato si’ con un’esortazione, l’ennesima del Santo Padre, a custodire il Creato passando dalle parole ai fatti. La città di Assisi da anni si sta impegnando con azioni concrete per l’ambiente per essere, sempre più e sempre meglio, la città-messaggio della Laudato si’. In vista dell’ottavo centenario del Cantico delle creature sarà lanciato proprio il 4 ottobre il manifesto ‘Assisi 2025’ con i 10 obiettivi di sostenibilità che il comune intende conseguire in questa data storica per la città serafica e per il mondo. Le festività che ci apprestiamo a vivere sono destinate dunque a lasciare un segno nelle nostre esistenze”.
“Partecipare alla celebrazione di San Francesco è un onore per la Valle d’Aosta – ha detto il presidente del Consiglio regionale, Alberto Bertin – e siamo felici di portare ad Assisi un po’ della nostra terra e della nostra cultura. La Valle d’Aosta, regione autenticamente montanara, è sempre stata terra di transito e di crocevia di lingue e culture, a partire dalle quali si è innestata la sua identità. Un’identità che, come la montagna e le popolazioni che vi risiedono, è aperta, solidale e rispettosa. Con questi sentimenti manifestiamo la nostra fraternità verso la figura di questo Santo e verso il territorio che lo ha ospitato in vita e che oggi accoglie le sue spoglie”.