“La ricerca promossa dagli oratori delle diocesi lombarde”, che porta il titolo “La Casa del Dono”, intende “approfondire la situazione del volontariato presente negli oratori della Lombardia. Da sempre – spiega don Stefano Guidi, coordinatore di Odl, al Sir – gli oratori sono una miniera del volontariato e anche un vivaio del volontariato. Mi sembra tuttavia che su questo tema del volontariato si possono portare alcune osservazioni”. Don Guidi specifica: “La prima osservazione è questa: il termine volontariato riesce a descrivere abbastanza bene l’espressione dell’impegno individuale ma dimentica alcune componenti fondamentali di questa stessa esperienza. Innanzitutto la fonte di ispirazione, la ragione profonda per cui il volontariato viene scelto e praticato. In oratorio ci si ispira al vangelo, allo stile umano di Gesù, che si è fatto incontro a tutti a partire dai loro bisogni dalle loro necessità, a partire dalla situazione reale in cui ciascuno si trovava”. Una seconda riflessione è questa: “Il termine volontariato non riesce da solo a dare ragione all’esperienza comunitaria che rappresenta a tutti gli effetti il punto di arrivo e il punto di partenza di ogni vera esperienza di volontariato. In oratorio – sostiene don Guidi – il volontario non è mai un soggetto isolato dagli altri, è sempre insieme. Il volontariato praticato in oratorio è un’esperienza di comunità, che arriva dalla comunità e che costruisce la comunità”. Il volontariato in oratorio “è sempre proiettato verso la fraternità e verso la costruzione dell’amicizia sociale più ampia”.
La terza riflessione “che possiamo svolgere a partire dal tema del volontariato riguarda il suo sviluppo sociale e politico. Non si tiene sufficientemente conto di come l’esperienza del volontariato sia alla base di ogni possibile successivo sviluppo nella linea dell’impegno sociale e politico a favore del proprio territorio. Anzi c’è una riflessione che sembra quasi separare questi diversi aspetti della vita sociale dimenticando le profonde correlazioni esistenti tra di essi. Il volontariato in oratorio non è mai un volontariato soltanto per l’oratorio. Ma spinge ciascuno, a partire dall’oratorio, ad abitare con uno stile nuovo ispirato al servizio evangelico ogni situazione della vita”.
Tramite il Sir, don Guidi esprime “una parola di ringraziamento. Perché questa ricerca ci ha mostrato ancora una volta, sempre che ce ne sia bisogno, di come anche l’oratorio contribuisce a portare nella vita di ciascuno non solo il senso dell’utilità e della funzionalità, ma specificamente il valore della gratuità, della dedicazione del proprio tempo per gli altri, per scoprire insieme proprio in questo dono di sé il segreto di una felicità più grande e più vera”.