Diocesi lombarde: indagine su oratori e volontariato. Attività e servizi per “la crescita degli altri, in particolare di chi è più giovane”

“La Casa del Dono” è “uno sguardo sull’oratorio per esplorare, indagare e portare alla luce, con il metodo proprio di una ricerca, quanto e come il contesto e il metodo oratoriano sia generativo in ordine alla gratuità e al dono di sé”. Lo si legge in “La Casa del Dono. Indagine sugli oratori lombardi e il volontariato”, presentata oggi a Brescia. “Chi abita o ha abitato l’oratorio sa bene che, come in una famiglia, tutte le attività e le iniziative si reggono quasi esclusivamente grazie alla condivisione che le persone fanno di se stesse per la crescita degli altri, in particolare di chi è più giovane”. L’oratorio è stato, in questo senso, “la casa del dono” per “generazioni di persone che in esso hanno speso tempo, energie, passione”; ma è stato “la casa del dono” anche “per quanti, a vario titolo, hanno beneficiato di tanta gratuità e di innumerevoli servizi, spesso nascosti, a sostegno delle attività educative e pastorali in esso promosse”.
“In oratorio donare (il proprio tempo, le proprie capacità…) è normale. Questo dato – non certo scontato e alquanto prezioso – rende l’oratorio e le esperienze in esso vissute un ambiente privilegiato per assimilare, in modo del tutto naturale o quasi per gioco (nel senso più alto di questa espressione) lo stile proprio del volontariato. È questo un dato interessante, soprattutto se consideriamo il valore che ha oggi la presenza e la funzione del volontariato dentro i meccanismi dell’attuale contesto socio-culturale”.

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