“La preghiera che tutti noi partecipanti al Sinodo, insieme con il Papa, faremo presso il monumento dedicato ai migranti in piazza San Pietro vuole simboleggiare il cammino della Chiesa con alcune delle persone più vulnerabili terra, soprattutto coloro che sono in fuga, che sono obbligati ad allontanarsi dal loro Paese e della loro casa”. Così il card. Michal Czerny, prefetto del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, durante il briefing odierno in sala stampa vaticana sul Sinodo sulla sinodalità, ha descritto la preghiera di stasera in piazza San Pietro, a cui parteciperà anche Papa Francesco. “L’armonia, la buona volontà e il profondo scambio vissuto nella sala sinodale – ha proseguito il cardinale – è incredibilmente in contrasto con l’ansia, la mancanza di sicurezza, la vulnerabilità e l’emarginazione di queste persone, con il terribile silenzio sui migranti e i rifugiati presente nella nostra società, che li respinge”. “La preghiera di stasera è una bellissima opportunità per mettere in pratica ciò di cui parliamo e ciò che facciamo nel Sinodo”, ha assicurato Czerny: “Vivere la sinodalità nel Sinodo significa camminare insieme verso il monumento e pregare davanti ad un monumento che è l’immagine delle persone che sono in fuga da tutti i tempi”. Quella di stasera, ha spiegato il porporato ai giornalisti, “sarà una preghiera universale: non si useranno nomi specifici di Paesi e popoli in particolare: rispettiamo le persone che vengono da luoghi diversi e vivono tragedie diverse, la maggior parte delle quali neppure conosciamo. La preghiera farà riferimento alle diverse situazioni nei differenti contesti: quando pregheremo per le persone che soffrono per la guerra o le ingiustizie, avremo in mente le persone intorno a noi che si trovano in quella terribile e triste situazione”. La preghiera di stasera in piazza San Pietro, durante la quale interverrà il Papa, comincerà intorno alle 19.15 e durerà circa trenta minuti.