“Parlare del diritto canonico penale” in un incontro di formazione permanente del clero “è parlare di una Chiesa che annuncia il Vangelo nell’autenticità della testimonianza. E’ custodire l’annuncio del Vangelo e gli annunciatori. E’ custodire la visione cristiana dell’uomo in questo tempo. Il diritto canonico penale quindi deve interessare a un sacerdote perché in quanto annunciatore del Vangelo è chiamato ad accompagnare la gente e quindi a sottolineare e promuovere la dignità dell’essere umano”. Lo ha detto mons. Andrea Migliavacca, vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, presidente del Consiglio per gli affari giuridici della Cei, membro per la Commissione dei delicta graviora del Dicastero per la dottrina della fede, nel suo intervento all’incontro di formazione permanente del clero che si è svolto oggi presso la Sala degli Arazzi del Collegio Alberoni di Piacenza coinvolgendo anche i seminaristi del medesimo Collegio e i diaconi permanenti della diocesi. L’evento è stato introdotto e presieduto dal vescovo di Piacenza- Bobbio, Adriano Cevolotto, che ha affermato: “Attraverso la normativa siamo invitati a custodire aspetti del servizio pastorale e del ministero che possiamo rischiare di lasciare sullo sfondo”.
Particolare attenzione è stata posta al tema della tutela dei minori e degli adulti vulnerabili, sottolineando come l’ascolto delle vittime sia da ascriversi in quell’esercizio di carità che non può non prescindere dal ricorso alla disciplina sanzionatoria, affinché al centro ci sia il bene della vita delle persone, che se ferito e tradito chiede di intervenire in modo deciso per riparare lo scandalo nell’annuncio del Vangelo, proteggere la comunità e mettere il reo nella condizione di emendarsi. E’ stata anche richiamata la novità della riforma del libro sesto per quanto attiene i delitti contro il sesto comandamento, ovvero che soggetti alle sanzioni canoniche possono essere anche i laici che esercitano servizi ecclesiali.
L’incontro odierno si colloca nel percorso proposto dalla Commissione per la formazione permanente del clero ed è uno dei momenti promossi dal Servizio diocesano tutela minori e adulti vulnerabili in vista della terza Giornata nazionale di preghiera e sensibilizzazione per le vittime e i sopravvissuti agli abusi.