”San Charles de Foucauld, figura che è profezia per il nostro tempo, ha testimoniato la bellezza di comunicare il Vangelo attraverso l’apostolato della mitezza: lui, che si sentiva fratello universale e accoglieva tutti, ci mostra la forza evangelizzatrice della mitezza, della tenerezza”. È il ritratto del Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi in piazza San Pietro. “Non dimentichiamo che lo stile di Dio sono tre parole: vicinanza, compassione e tenerezza”, ha ribadito Francesco a braccio: “E la testimonianza cristiana deve andare per questa strada. E lui era così, mite e tenero, desiderava che chiunque lo incontrasse vedesse, attraverso la sua bontà, la bontà di Gesù. Diceva di essere, infatti, servitore di uno che è molto più buono di me. Vivere la bontà di Gesù lo portava a stringere legami fraterni e di amicizia con i poveri, con i Tuareg, con i più lontani dalla sua mentalità. Pian piano questi legami generavano fraternità, inclusione, valorizzazione della cultura dell’altro”. “La bontà è semplice e chiede di essere persone semplici, che non hanno paura di donare un sorriso”, ha concluso il Papa: “Col sorriso, con la sua semplicità, fratel Carlo faceva testimonianza del Vangelo: mai proselitismo, testimonianza! L’evangelizzazione non si fa per proselitismo, ma per testimonianza, per attrazione”.