“La Repubblica ha scelto di porre, solennemente, a suo fondamento – a fondamento della Costituzione – il lavoro. Esprimendo così una convinzione e una constatazione. Che il lavoro, nelle sue diverse e plurali declinazioni, sia l’attività che concorre al progresso materiale e spirituale della società. È tema che si connette, direttamente, a quello dell’essere cittadini, della cittadinanza”. Lo ha ricordato questa mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento nel corso della cerimonia di consegna delle insegne di Cavaliere dell’Ordine “Al merito del lavoro” ai Cavalieri del lavoro nominati il 2 giugno scorso.
“L’art. 4 della Costituzione è quello che descrive, meglio di ogni altro, ciò di cui parliamo”, ha spiegato il capo dello Stato, ricordando che “i cittadini sono titolari di diritti e di doveri. Tra questi il diritto al lavoro, e l’impegno costituzionale – sottolineato con un apposito articolo – chiama a promuovere le condizioni per renderlo effettivo”. “Titolarità di un diritto dunque e, insieme, attribuzione di un dovere: quello di svolgere un’attività o una funzione che, appunto, concorra alla crescita materiale o spirituale della società”, ha proseguito Mattarella, evidenziando come sia “una simmetria tra diritti e doveri dell’essere cittadini che troviamo in molte parti della Carta – a partire dai doveri inderogabili di solidarietà politica, economica, sociale – sino all’art.53 sul dovere di ciascuno di concorrere alle spese pubbliche in ragione della sua capacità contributiva”.