Venerdì 13 ottobre l’arcivescovo di Amalfi-Cava de’ Tirreni, mons. Orazio Soricelli, presso la chiesa del Convento Francescano di Maiori, ha presieduto una celebrazione per l’apertura dell’anno pastorale con il mandato agli operatori della diocesi.
La celebrazione, si legge in una nota pervenuta oggi al Sir, è stata l’inizio della nuova fase del cammino sinodale, che “è caratterizzata da una parola di gratitudine: al Signore, che sta guidando attraverso il suo Spirito; al Santo Padre, che accompagna con i suoi orientamenti e a tutti gli operatori pastorali che ogni giorno, nelle case, nei luoghi di lavoro e di studio, negli ambienti di cura e di incontro, nelle comunità cristiane e nella società, portano avanti la costruzione del regno di Dio nella vita di ogni giorno”.
L’arcivescovo, sollecitato dalla relazione della prima fase di ascolto, frutto della consultazione di tanti battezzati della comunità diocesana, ha avviato anche, prosegue la nota, “un avvicendamento negli incarichi di curia e degli uffici diocesani, al fine di sollecitare una risposta più attenta alle istanze proposte di un cammino di Chiesa insieme, attenta alle esigenze di questo cambiamento d’epoca”.
La Chiesa diocesana di Amalfi-Cava, spiega la nota, “ha scelto di darsi un cammino comune che parta dallo studio della riforma liturgica iniziata dal Concilio, non dimenticando che la varietà del territorio diocesano sollecita a mostrare nei luoghi in cui si celebra la bellezza e il mistero il Signore che è la vera e unica speranza per gli uomini. I percorsi di iniziazione cristiana, la cura delle persone fragili e in difficoltà, l’attenzione al mondo dei giovani, ma soprattutto il recupero della dimensione familiare della vita saranno il modo con cui praticamente si vorrà indirizzare il cammino delle comunità parrocchiali”.
Ma il pensiero è sempre “quello aperto alla missione: rendere più agili alcune dinamiche ecclesiali (dottrinali, pastorali, giuridiche, amministrative) per rendere più efficace l’incontro tra il Vangelo, energia vivificante e perenne, e l’umanità di oggi”.