Diocesi: Acireale, ieri due incontri con don Di Noto sulla tutela dei minori

(Foto: diocesi di Acireale)

Promosso dal Servizio diocesano tutela minori e persone vulnerabili della diocesi di Acireale , si è svolto ieri un incontro di formazione rivolto ai sacerdoti, all’Oasi di Aci Sant’Antonio. A guidare il momento di alta formazione è stato don Fortunato di Noto, della diocesi netina, presidente dell’associazione Meter e responsabile dello sportello regionale del Servizio tutela minori e persone vulnerabili della Conferenza episcopale siciliana (Cesi). Presente anche il vescovo di Acireale, mons. Antonino Raspanti.
“Il problema è ancora presente nella Chiesa e nella società, anche perché la situazione è complessa. Non si parla solo si pedopornografia, ma anche di pedocriminalità. La priorità della Chiesa è ascoltare, tutelare, proteggere i fragili e i deboli. La situazione è complessa ed è ancora aperta anche nel campo della psicologia e della medicina. Anche la Chiesa deve imparare dai propri errori e non ignorare i fattori di allerta. La Chiesa è povera per i poveri ed anche bambina per i bambini. Impegniamoci alla prevenzione e formazione”, ha detto don Di Noto.
Ieri pomeriggio, il Servizio diocesano tutela minore e persone vulnerabili insieme all’ufficio per la Pastorale scolastica e Insegnamento della religione cattolica nell’aula magna del liceo statale “Leonardo” di Giarre, sempre alla presenza di don Fortunato Di Noto, ha organizzato l’incontro dal titolo “La cura e la tutela dei minori nella scuola e nei luoghi di aggregazione”.
Don Fortunato ha richiamato l’attenzione dei docenti presenti sulla necessità di prevenzione e informazione e non solo sulla questione degli abusi commessi. Hanno partecipato all’incontro circa 200 persone, tra insegnanti di religione cattolica, referenti e dirigenti scolastici, che si sono mostrati sensibili alla tematica e anche attenti al loro ruolo di educatori nel delicato compito di accompagnare i propri studenti nella crescita sia scolastica sia umana e personale. Il modello da seguire diventa, quindi, quello di una scuola che si prende cura e non solo insegna nozioni, di una scuola che si interessa dei propri ragazzi. Don Di Noto ha esortato alla riflessione i partecipanti, invitandoli a maturare in un ascolto consapevole che attenzioni le necessità e i “non detti” dai quali si può evincere la presenza o meno di un problema.
“Non basta indignarsi davanti alle forme più eclatanti di violenza, ma bisogna affrontare la realtà con coraggio per debellare il fenomeno. Insegnanti, sacerdoti, educatori e operatori pastorali sono a stretto contatto con i minori. Creiamo una rete che da una parte sia forziere di tutela e dall’altra strumento di diffusione della conoscenza del fenomeno per prevenire situazioni di sofferenza e dolore”, l’invito del fondatore di Meter.

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