Nel pacchetto di misure per rafforzare la sicurezza in Europa, compaiono due proposte, assai differenti tra loro, una rivolta alla restrizione dei visti l’altra a contrastare un uso pericoloso dei droni civili. “Viaggiare senza visto comporta notevoli vantaggi economici, sociali e culturali e stimola i viaggi e il settore del turismo”, riconosce la Commissione. “Presenta vantaggi per gli Stati membri dell’Ue e per i paesi partner. Allo stesso tempo, l’evoluzione del contesto geopolitico ha portato con sé nuove sfide legate all’esenzione dal visto. Pertanto, è fondamentale che l’Ue sia adeguatamente attrezzata per affrontare situazioni di abuso dell’esenzione dal visto”; ad esempio, “l’aumento degli arrivi irregolari dovuto al mancato allineamento con la politica dei visti Ue, i programmi di cittadinanza degli investitori in Paesi senza visto”. La Commissione propone oggi una revisione dell’attuale meccanismo di sospensione dei visti. La proposta è accompagnata dalla sesta relazione nell’ambito del meccanismo di sospensione dei visti.
Attualmente, il meccanismo può essere attivato solo in casi specifici, ad esempio un aumento improvviso e sostanziale della migrazione irregolare o rischi per la sicurezza. La revisione proposta intende ora: ampliare le ragioni per sospendere i regimi di esenzione dai visti; aumentare la durata della procedura attuale per concedere più tempo per le azioni correttive; rafforzare gli obblighi di monitoraggio e rendicontazione della Commissione nei confronti di tutti i Paesi con ingresso senza visto “in cui vengono identificate sfide”.
La Commissione europea ha poi adottato una comunicazione “sulla lotta alle minacce poste dall’uso illegale e pericoloso dei droni progettati per uso civile”. Con questa comunicazione, la Commissione definisce una “politica globale dell’Ue contro i droni” che mira a “garantire che i rapidi sviluppi tecnologici e il numero crescente di droni non portino a un aumento incontrollato delle minacce nello spazio civile”. Mira inoltre a “fornire un quadro politico armonizzato e a costruire una comprensione comune delle procedure applicabili per affrontare le minacce in continua evoluzione”. I droni, sostiene la Commissione, “stanno plasmando il futuro dell’economia e della società europea, in particolare nei settori dei trasporti, della difesa, del commercio e dei servizi. L’uso legittimo dei droni è una parte fondamentale del percorso verso la duplice transizione verde e digitale”. Ma l’uso di alcuni droni “per scopi dannosi e le loro capacità in rapido progresso pongono crescenti rischi per la sicurezza. Sono stati utilizzati da criminali coinvolti nel contrabbando e nel traffico di droga; droni sospetti sono stati rilevati intorno a infrastrutture critiche, indicando il potenziale uso improprio dei droni per la raccolta di informazioni ostili. Inoltre, l’uso illegale dei droni può compromettere anche la sicurezza personale e il diritto alla privacy di singoli cittadini, in particolare quando i droni vengono utilizzati in aree residenziali”.
La comunicazione è accompagnata da due manuali sviluppati dal Centro comune di ricerca della Commissione che contengono orientamenti pratici sugli aspetti tecnici chiave della politica dell’Ue sui droni.