Due eventi per celebrare a Busto Arsizio la memoria del beato Rosario Livatino, magistrato agrigentino, ucciso da esponenti della “stidda” il 21 settembre 1990, la cui memoria liturgica ricorre il 29 ottobre, giorno in cui ricevette la Cresima. A presentarli è don David Maria Riboldi, cappellano della casa circondariale di Busto Arsizio e vicario parrocchiale di Sant’Anna sempre a Busto Arsizio.
Venerdì, alle 21, nel rinato Teatro Sant’Anna, lo spettacolo “Sono stato anch’io”, sulla figura di Piero Nava: il testimone di giustizia, che “passava di là” quella mattina e in sede di indagini ha riconosciuto i killer, assicurandone l’identificazione agli inquirenti. “Lo spettacolo, con la regia e la partecipazione di Alberto Bonacina, è tratto dal libro ‘Io sono nessuno’, di Piero Nava, che non ha mai conosciuto personalmente Livatino, ma la cui vita è da allora sotto protezione. Venerdì, tramite le autorità competenti, Piero Nava potrà raggiungere telefonicamente il teatro e interloquire coi presenti. Tra quanti interverranno – questa la novità non scritta da nessuna parte – ci sarà Salvatore Insenga, primo cugino del beato, che aveva 20 anni ai tempi dell’assassinio. Ora insegna religione qui a Legnano e mi ha chiesto il permesso di poter prendere parola e ringraziare pubblicamente Piero Nava, a nome della famiglia”, spiega il sacerdote. L’evento nasce da una collaborazione del Teatro Sant’Anna con “Il Circolo della Bussola” di Saronno, il “Centro culturale Tommaso Moro” di Gallarate e “La Valle di Ezechiele”, la cooperativa fondata da don Riboldi.
Venerdì 27 ottobre, alle 9.30, nell’aula Falcone-Borsellino del Tribunale di Busto Arsizio, ci sarà un momento di preghiera in occasione della memoria liturgica del beato Livatino, presieduto da mons. Marino Mosconi, cancelliere dell’arcivescovo di Milano e segretario del Gruppo italiano di docenti di Diritto canonico. Ringraziando il presidente Miro Santangelo, che “per il terzo anno accoglie la mia proposta di un momento di commemorazione per un leale servitore di Dio e dello Stato, che ha pagato con la vita la sua irreprensibilità nella lotta al crimine”, il sacerdote ricorda che “anche in questa occasione interverrà Salvatore Insenga, primo cugino del Beato, a offrire la propria testimonianza. Come già nelle prime due edizioni, vi sarà una rappresentanza del Corpo di Polizia penitenziaria della casa circondariale di Busto Arsizio”.