Papa Francesco: agli Scalabriniani, “diffondere una mentalità della vicinanza”, siate “angeli dal basso, vicino agli ultimi”

“Diffondere una mentalità della vicinanza, che è è lo stile di Dio, che si fa vicino sempre: una spiritualità, una mentalità della cura e dell’accoglienza”. È l’invito del Papa ai partecipanti al Convegno di spiritualità scalabriniana promosso dai Missionari di San Carlo (Scalabriniani), ricevuti oggi in udienza. “Non dimentichiamo queste tre parole dell’Antico Testamento: la vedova, l’orfano e lo straniero”, ha raccomandato Francesco: “Questa è una cosa importante nell’Antico Testamento: lo straniero”. “Abbiamo perso il senso dell’adorazione”, l’appello di Francesco, che ha esortato a riprendere questa pratica: “Abbiamo preghiere per fare qualcosa, preghiere belle, ma è importante in silenzio, adorare. La mentalità moderna ci ha tolto un pochettino questo senso dell’adorazione. Riprenderlo, per favore riprenderlo”. “Senza preghiera non c’è missione!”, ha esclamato il Papa sulla scorta di Scalabrini: “Salire a Dio è indispensabile per poi saper discendere fino a terra, per essere angeli dal basso, vicino agli ultimi”. Francesco ha concluso l’udienza con un invito “a rinnovare il vostro impegno per i migranti, e a radicarlo sempre più in un’intensa vita spirituale, sull’esempio del vostro fondatore. Grazie per il tanto lavoro che fate in tutto il mondo! Dai tempi di Buenos Aires sono testimone di questo lavoro, e lo fate tanto bene. Grazie, grazie tante! Andate avanti, Dio vi benedica”.

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