Attacco a Israele: Unitalsi, sospesi i pellegrinaggi in Terra Santa. Adesione alla preghiera per la pace

(Foto Unitalsi)

In seguito all’attacco a Israele perpetrato da Hamas lo scorso 7 ottobre e alla crisi conseguente l’Unitalsi comunica, per bocca del suo presidente, Rocco Palese, di aver sospeso “i pellegrinaggi previsti per questo periodo. Siamo costantemente informati sulla situazione attraverso i contatti con la Farnesina e con le compagnie aeree con le quali organizziamo i nostri pellegrinaggi che riprenderanno in tutta sicurezza quando le condizioni lo consentiranno. Siamo vicini a tutti coloro che in Terra Santa ci supportano e ci assistono durante i pellegrinaggi e che stanno vivendo momenti di sgomento e di paura”. Da quasi quindici anni – aggiunge Palese – i nostri volontari prestano la loro opera a Betlemme, nella casa di accoglienza per bambini abbandonati, Hogar Nino Dios gestita dai sacerdoti e dalle suore della Famiglia religiosa del Verbo Incarnato. Il nostro contatto con loro è giornaliero e nelle loro parole si sente il dolore e la preoccupazione per la situazione che stanno vivendo. A noi il compito di pregare affinché la pace torni ad abitare in Terra Santa e cessino guerre e conflitti”. Mons. Rocco Pennacchio, Assistente nazionale, ricorda le parole del card. Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini: ‘sentiamo il bisogno di pregare, di rivolgere il nostro cuore a Dio Padre. Solo così potremo attingere la forza e la serenità di vivere questo tempo, rivolgendoci a Lui, nella preghiera di intercessione, di implorazione, e anche di grido’. Mons. Pennacchio incoraggia tutte le sottosezioni ad “aderire alle iniziative che nelle diocesi verranno proposte, partecipando in presenza, ove possibile; invita in modo speciale le persone ammalate ad unirsi spiritualmente alla preghiera e ad offrire la loro sofferenza per la causa della pace in Terra Santa”.

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