“Tras-formare il capitale umano per sbloccare il potenziale del Paese. Istituzioni, Chiesa e Imprese alla prova di un nuovo patto per il lavoro dignitoso e lo sviluppo sostenibile”. Questo il tema dell’evento in programma nel fine settimana a Lamezia Terme per iniziativa di Fondazione Antonio Emanuele Augurusa, Ucid nazionale, Ucid Movimento Giovani, Ucid Calabria e Conferenza episcopale italiana, con il Patrocinio della Regione Calabria, della Provincia di Catanzaro e del Comune di Lamezia Terme.
Nel corso dei lavori – viene spiegato in una nota – si affronterà concretamente il problema del mismatch lavorativo. L’evento culminerà con la firma di un “Patto per il lavoro dignitoso e lo sviluppo sostenibile”, documento attraverso il quale istituzioni, enti ecclesiali, imprese, organizzazioni sindacali, enti del terzo settore e comunità accademica si impegneranno a sostenere e promuovere condizioni lavorative dignitose per lo sviluppo della famiglia, dell’ambiente e della sostenibilità intergenerazionale e a istituire piattaforme di coordinamento e confronto nazionale e territoriale per individuare soluzioni condivise volte a facilitare l’incontro tra domanda e offerta del lavoro.
“L’organizzazione di un evento di tale calibro – afferma mons. Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Jonio e vicepresidente della Cei – non vuole limitarsi a un incontro tra istituzioni, imprese e comunità religiose. Il nostro obiettivo è anche proiettato a un rilancio non solo della Calabria, ma di tutto il Mezzogiorno. Vogliamo puntare sui giovani e sui talenti del nostro territorio e, grazie alla collaborazione con Fondazione Augurusa, Cei e Ucid, con questo evento saremo in grado di raggiungere un ulteriore, essenziale, risultato”.
All’evento parteciperanno, tra gli altri, il card. Matteo Maria Zuppi, mons. Giuseppe Baturi, mons. Francesco Savino, i ministri Antonio Tajani, Alessandra Locatelli ed Eugenia Maria Roccella, Roberto Occhiuto, Tiziano Treu oltre ai rappresentati di tutti i sindacati e delle associazioni datoriali. Previsto anche l’intervento dei rettori degli Atenei calabresi e dei sindaci dei Comuni capoluogo del territorio.