Accelerare l’apertura dei cantieri sugli interventi che non hanno mostrato criticità e lavorare in sincronia per un’intesa che preservi la sicurezza idrogeologica, la salvaguardia dell’ambiente e la tutela del comparto agricolo. Sono le priorità indicate dal ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, nel corso della cabina di regia per la “Rinaturazione dell’area del Po”, a cui hanno preso parte le Regioni della Pianura Padana interessate (Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto), l’Agenzia interregionale per il fiume Po – soggetto attuatore dell’intero investimento, l’Autorità di Bacino Distrettuale, il Dipartimento Pnrr e la Direzione protezione natura del Mase. Obiettivo comune, si legge in una nota, “la risoluzione delle complessità esistenti, contemplando tutti i legittimi interessi di tutela ambientale e salvaguardia dei comparti produttivi, al fine di concludere nei tempi previsti l’intero investimento, che rappresenta uno dei progetti più qualificanti nell’ambito del Pnrr”. Nel corso dell’incontro si è presa in considerazione l’eventualità di procedere, in seconda battuta, ad una rivisitazione del Piano di azione in funzione del prossimo target che prevede la rinaturazione di almeno 37 km al 30 marzo 2026.