“Non si dimentichi mai che in ogni foto e video ci sono bambini già abusati. Non è un semplice materiale da archiviare o solo una prova del reato di pedopornografia. Si ricordi sempre che da quel materiale ci sono, si spera, dei sopravvissuti all’abuso sessuale pedofilico e oltre ad essere già ‘uccisi dentro’ la produzione e la divulgazione e la vendita di questo prodotto nel mercato pedocriminale dimostra quanta lucida perversione sta in questo commercio. Bisogna fare sempre e di più. Il fenomeno della pedofilia e della pedopornografia è, assieme ad altri, un crimine contro l’infanzia”.
Don Fortunato Di Noto, sacerdote siciliano e fondatore dell’associazione Meter da più di 30 anni impegnato al contrasto della pedofilia e pedopornografia in Italia e nel mondo (l’associazione ha un protocollo ufficiale di lavoro con la Polizia Postale italiana e anche con altre all’estero), commenta l’operazione Lucignolo che ha portato all’arresto di 3 soggetti e a decine di indagati in Italia.
“Non dobbiamo mai abbassare la guardia – avverte il sacerdote – ma garantire a livello educativo e preventivo una serie di impegni formativi, partendo dalle scuole fino a livello universitario. Prevenire, aiutare a far diminuire il fenomeno o almeno a rendere più consapevoli della gravità stessa per quanto riguarda il grooming (l’adescamento) e l’utilizzo consapevole dei social”.