Mafie: Mattarella ricorda Francesco Imposimato, “testimone di impegno sociale e di lotta per la legalità e la giustizia”

“Francesco Imposimato venne barbaramente ucciso quarant’anni or sono da sicari della camorra. I killer e i loro mandanti volevano far tacere un sindacalista impegnato nella difesa della dignità del lavoro e nella salvaguardia dell’ambiente e, insieme, intimidire e minacciare il fratello, il Giudice istruttore Ferdinando Imposimato, che stava portando alla luce complicità e intrecci tra organizzazioni mafiose e altri gruppi criminali”. Lo ha dichiarato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 40° anniversario dell’uccisione di Francesco Imposimato.
“Il delitto che si consumò a Maddaloni – ricorda il Capo dello Stato – fu al tempo stesso l’assassinio di un uomo che si batteva per liberare la società dall’oppressione delle mafie e una vile vendetta trasversale per tentare di porre a tacere un magistrato che non si era piegato al ricatto. I processi hanno poi svelato un’intesa tra mafia e camorra finalizzata ad architettare ed eseguire l’omicidio”. “Nel giorno della ricorrenza dell’agguato mortale, in cui venne gravemente ferita anche la moglie di Francesco Imposimato, desidero esprimere nuovamente la vicinanza e la solidarietà della Repubblica alla famiglia, agli amici, a quanti hanno tenuto vivo negli anni il ricordo di un testimone di impegno sociale e di lotta per la legalità e la giustizia”, sottolinea Mattarella, evidenziando che “gli assassini e le mafie sono sconfitti dal coraggio e dalla coerenza di chi interpreta e trasmette i valori della nostra convivenza civile raccolti nella Costituzione e il senso di libertà e di civiltà”.

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