Ordine di Malta: Betlemme, all’ospedale della Sacra Famiglia è nato il 100millesimo bambino

All’Ospedale della Sacra Famiglia a Betlemme è nato il 100millesimo bambino, di nome Muhamad. Il personale attendeva da giorni questo traguardo importante, avvenuto la mattina del 6 gennaio 2023. I genitori del neonato sono di Hebron; hanno scelto di partorire il loro figlio all’Ospedale della Sacra Famiglia per l’alta qualità delle cure che offre e per il calore e la gentilezza del personale ostetrico, composto da medici e infermieri musulmani e cristiani. La struttura sanitaria gestita dall’Ordine di Malta dal 1990 – specializzata nella maternità e in gravidanze e parti a rischio – garantisce assistenza alla Palestina meridionale, compresi i governatorati di Betlemme e Hebron. È l’unico Ospedale della regione in grado di far nascere e curare bambini nati prematuri, in quanto dotata di un reparto di neonatologia intensiva con 18 posti letto. Come tutte le attività dell’Ordine di Malta, l’Ospedale è al servizio di tutti, senza distinzione di credo o condizione. Tutti i servizi sono forniti a costi ridotti o completamente gratuiti. Nel 2022, l’Ospedale ha fatto nascere 4.646 bambini: 444 di questi sono stati curati in terapia intensiva neonatale. “Betlemme dal marzo del 2020 fronteggia una grave crisi economica aggravata ancora di più dalla pandemia di Covid. Quello che stiamo constatando – spiega fra’ Alessandro de Franciscis, Grande Ospedaliere dell’Ordine di Malta – è un incremento dei parti di bambini pretermine: un fenomeno indotto dall’aumento appunto della povertà, dallo stress e dall’ansia”. L’Ospedale impiega direttamente o indirettamente 191 dipendenti palestinesi. Trattandosi di un Ospedale universitario, la formazione e l’aggiornamento del personale sono continui. Gli standard di cura e i risultati sono in linea con quelli dei paesi dell’Europa occidentale. Vi operano 25 medici, compresi 10 specializzandi, 53 ostetriche, 43 infermieri e 4 tecnici. L’Ospedale dispone di un laboratorio e di una farmacia operativi 24 ore al giorno. Inoltre, funge da struttura di formazione per ostetriche, infermieri e personale paramedico. L’anno scorso ha formato oltre 200 infermieri e ostetriche. I rifugiati rappresentano il 45% dei pazienti, così come il 21% del personale dell’Ospedale. Il 71% del personale è costituito da donne.

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