Ha chiuso all’insegna del successo, con l’ultimo giorno di visita domenica 8 gennaio, la grande mostra “Onde barocche. Capolavori diocesani tra 1600 e 1750”, allestita dallo scorso aprile al Museo diocesano di Albenga, all’Oratorio della Ripa a Pieve di Teco (Im) e in numerosi siti diffusi sul territorio. Forte dell’interesse e dei numeri di visitatori la mostra era stata prorogata da novembre all’8 gennaio, così da includere anche il periodo festivo e permettere a tutti di scoprire uno straordinario tesoro artistico custodito dalla diocesi di Albenga-Imperia.
Dalla primavera a oggi l’esposizione ha registrato numeri importanti: oltre diecimila i visitatori che hanno potuto ammirare i capolavori esposti nelle diverse sedi. La mostra, con la sua doppia sede e i numerosi siti diffusi sul territorio diocesano, si poneva tra gli obiettivi anche quello di non restare solo un’esposizione di tesori artistici, ma diventare un percorso per unire storia, cultura e itinerari invitando alla scoperta di alcuni tra gli esempi più significativi del periodo compreso tra il 1600 e il 1750 e diffusi sul territorio. Curata dall’architetto Castore Sirimarco, direttore dell’Ufficio Beni Culturali della diocesi e da don Emanuele Caccia, vicedirettore del Museo diocesano, “Onde barocche” ha portato sotto i riflettori la ricchezza del patrimonio barocco: le sale del Museo diocesano sono state integralmente rivisitate per accogliere capolavori tra i più importanti e affascinanti di questa fase artistica. Tra i protagonisti della mostra, che ha dato spazio a opere pittoriche con alcuni splendidi esemplari di scultura, Guido Reni, Giovanni Lanfranco, Domenico Fiasella, Luciano Borzone, Giulio Benso, i De Ferrari, Gioacchino Assereto, Giovanni Battista Casoni, Domenico Piola e Anton Maria Maragliano.