Domani, venerdì 6 gennaio, alle 10.30, in occasione della festa solenne dell’Epifania, la chiesa cattedrale di Vicenza tornerà ad animarsi di colori, suoni e canti di ogni parte del mondo grazie alla Festa dei Popoli organizzata dall’Ufficio diocesano Migrantes.
La messa presieduta per la prima volta dal vescovo Giuliano Brugnotto sarà partecipata in particolare dai migranti cattolici residenti nel territorio della diocesi, che animeranno la celebrazione con canti e preghiere propri dei diversi Paesi di origine. Il tema scelto per la festa viene dal messaggio del Papa per la 108ª Giornata mondiale del migrante e del rifugiato: “Costruire il futuro con i migranti e i rifugiati”. La celebrazione sarà trasmessa in diretta da Radio Oreb, TvaVicenza e sul Canale YouTube della diocesi di Vicenza.
“La Festa dei Popoli di quest’anno – spiega padre Sérgio Durigon, responsabile Migrantes Vicenza – assume significati particolari. Si tratta infatti del primo incontro del vescovo Giuliano con i migranti cattolici o ortodossi e i cappellani etnici della diocesi di Vicenza. Il vescovo li accoglie nella chiesa madre della diocesi, i migranti a loro volta accolgono il vescovo Giuliano come il loro pastore”.
“Questo anno – continua padre Durigon – desideriamo sottolineare che venticinque anni furono istituiti in diocesi i primi Centri pastorali per i migranti cattolici. Sarà un’occasione per riflettere sul significato della presenza dei centri pastorali, e sul cammino sinodale che siamo chiamati a fare insieme”.
La celebrazione di quest’anno assume un significato particolare anche per la recente canonizzazione di San Giovanni Battista Scalabrini, padre dei migranti. Un rendimento di grazie dunque per il dono che Papa Francesco ha desiderato fare alla società e alla Chiesa, ma soprattutto ai migranti e rifugiati che affrontano tante difficoltà.
“Vivere lontano da casa – conclude padre Sergio – è difficile, lo è ancora di più quando per motivi sanitari i funerali non possono essere celebrati secondo le usanze di ciascuna cultura. La pandemia ha bloccato molti, ha reso difficile la partecipazione ma soprattutto non ha consentito le espressioni umane e culturali nelle ricorrenze liturgiche: quest’anno desideriamo sia davvero una festa di gioia e di fraternità per tutti”.
Nella diocesi di Vicenza, sono 16 i Centri pastorali per migranti di fede cattolica: 7 a Vicenza (per filippini, ghanesi, nigeriani, romeni, srilankesi, latinoamericani e ucraini), 3 a Bassano del Grappa (per filippini, ghanesi, nigeriani, latinoamericani e ucraini), 2 a Schio (per ghanesi, nigeriani e romeni), 2 a Valdagno (ucraini e ghanesi) e poi uno ad Arzignano (per ghanesi), uno a Creazzo (per africani francofoni).
Dopo la celebrazione in cattedrale sarà aperta nel Palazzo delle Opere sociali della diocesi una mostra intitolata “Umanità InInterRotta”.