Diocesi: Roma, da domani “In nome del Padre”, musica e preghiera nelle chiese del centro

La musica, la preghiera e alcune delle chiese di Roma si ritrovano, unite, nel progetto “In nome del Padre”, dal 6 gennaio al 16 aprile, promosso dal Municipio I in collaborazione con il Vicariato di Roma. “In tutto dodici diversi appuntamenti, con una parte dedicata alla riflessione e alla preghiera e poi un concerto di musiche di ispirazione religiosa, per un ventaglio di stili che va dal popolare al colto”, si legge sul sito della diocesi di Roma.
Si parte nella chiesa di Santa Maria in Vallicella (Chiesa Nuova), per passare alle basiliche di Santa Maria degli Angeli, Santa Maria in Trastevere e Santa Maria dei Martiri Pantheon, e via via alle chiese di Santa Maria Liberatrice, Santa Lucia, Santa Maria delle Grazie al Trionfale, Sant’Eusebio, Santa Sabina, San Francesco Saverio Oratorio del Caravita, Santa Maria in Traspontina, la Cappella della Divina Sapienza.
Tra i protagonisti ci saranno artisti quali Ambrogio Sparagna e l’Orchestra popolare italiana, il griot senegalese Badara Seck, il cantante arabo Alì Mahag, il cantante Romanì Santino Spinelli, la voce armonica mongola di Xue Hulan, la cantante cilena Monserrat Balmaceda e il Coro Gospel Seven Hills, il gruppo musicale Jemma, la cappella Gregoriana del Pantheon di Padre Loda e le Orchestre barocche e Cori di Europa InCanto e del Conservatorio Casella dell’Aquila.
E ancora il card. Enrico Feroci, il 22 gennaio a Santa Maria Liberatrice; il vescovo ausiliare Benoni Ambarus, domenica 8 alle 16.30 con la messa criolla di Santa Maria degli Angeli; don Marco Gnavi, parroco di Santa Maria in Trastevere, con la messa romanì del 19 febbraio alle 17. Sono tanti i sacerdoti coinvolti nei diversi incontri del progetto, tra i quali padre Rocco Camillò, don Alessandro Zenobbi, padre Ottavio De Bertolis, padre Antonio Raimondo Fois, monsignor Daniele Micheletti.
“La progettualità interculturale di ‘In nome del Padre’ – spiega il suo ideatore Oscar Pizzo – si coniuga con un pensiero profondamente spirituale per offrire alla città motivi per un vero dialogo inclusivo in vista del prossimo giubileo. Unire musica e parola, rappresentando valori quali il rispetto, la comprensione e l’armonia, con le tradizioni culturali colte e multietniche vuol dire preparare e dar valore a una società aperta”.
Collaborano al progetto Istituzione universitaria dei concerti, Federcori, Conservatorio Casella – L’Aquila, Europa InCanto e Langshining, Radio Vaticana, che trasmetterà tutti questi momenti di musica e spiritualità in tutto il mondo. Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero e gratuito.

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