La Notte dei Santuari, prevista per il 1° giugno, in collaborazione con i rettori diocesani, una celebrazione Eucaristica presieduta dal vescovo per dare il via alla stagione turistica con tutti gli operatori del settore, il 15 marzo, la realizzazione di un portale della pastorale e diversi eventi in previsione già per questa estate. Sono alcune delle iniziative messe in campo dall’arcidiocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia, tramite il nuovo Servizio diocesano di pastorale del turismo e del tempo ibero, “per generare un modello di accoglienza integrato, giusto e sostenibile”. “Il turismo interpella anche la Chiesa, non restiamo a guardare ciò che accade sotto i nostri occhi, ma domandiamoci come possiamo essere testimoni della bellezza del Vangelo”, l’appello di mons. Francesco Alfano: “Dai lavoratori agli imprenditori, dagli amministratori ai politici, dagli operatori pastorali alle comunità cristiane: a tutti è chiesto di porre attenzione alle persone che accogliamo ed incontriamo, in un momento di vacanza e di svago. Il dialogo sincero e cordiale contribuisce a costruire legami di vera fraternità, nella giustizia e nel rispetto di tutti. Per la nostra penisola è una vocazione naturale”. “L’attività turistica, quale vera e propria industria economica, va svolta secondo principi di equità e di trasformazione sociale”, ha detto don Salvatore Iaccarino, responsabile del Servizio: “Ciò avviene, ad esempio, quando vengono rispettati i diritti sul lavoro degli addetti del settore e quando il turismo stesso, come attività del tempo libero e dello svago, si svolge nel pieno rispetto dei diritti fondamentali e della dignità delle persone. Accoglienza turistica, quindi, per trasformare gli spazi civili, l’ambiente sociale e urbano, nella valorizzazione delle identità, nel giusto bilanciamento tra conservazione delle radici e offerta di servizi”. “Desideriamo offrire un servizio che resti in ascolto delle esigenze del territorio e dei bisogni dei cittadini, aperti al dialogo con gli esperti e gli operatori del settore”, conclude don Iaccarino.