“Anche oggi, nel drammatico contesto di conflitti e guerra mondiale a pezzi che stiamo vivendo, è quanto mai necessaria una comunicazione che, come dice Papa Francesco, sia aperta al dialogo con l’altro e che favorisca un disarmo integrale, adoperandosi a smontare la ‘psicosi bellica’ che si annida nei nostri cuori”. Lo ha detto mons. Giuseppe Pellegrini, vescovo di Concordia-Pordenone, nell’omelia della messa celebrata ieri nella cappella della Curia vescovile, in occasione della memoria di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti. “Voi, cari giornalisti – ha proseguito – , siete chiamati, come professionisti della comunicazione, a una missione speciale per costruire un mondo nuovo, un futuro più giusto, più fraterno e più umano, mettendo in atto una comunicazione che sia essenziale, che sappia trasmettere l’essenza delle cose, la loro radice prima, senza mai perdere di vista l’efficacia del comunicare. In un tempo in cui le parole e le immagini diventano sempre più invasive e, talvolta, corrosive, c’è bisogno di intimità e di calore umano”. “Parlare con il cuore – l’osservazione conclusiva del presule – diventa un monito per tutti e soprattutto per voi, per guardare e cercare l’essenziale delle cose, ciò che permette all’umanità e al mondo di costruire un futuro di giustizia, di amore e di pace. Parlare con il cuore e non per interessi personali o di parte è pure un buon antidoto contro le fake news e ogni sorta di falsità e di odio”.